A Trieste si parla solo di Seba: il clamore mediatico dopo l’indagine per la morte di Liliana
Da oltre ventiquattro ore a Trieste – e non solo – non si parla d’altro: l’iscrizione nel registro degli indagati di Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, ha riacceso con forza l’attenzione sul caso che da più di tre anni tiene con il fiato sospeso un’intera città. Una svolta che, inevitabilmente, ha riportato il clamore mediatico su un’indagine che sembrava essersi cristallizzata nel tempo.
Il nome che divide la città
Il nome di Sebastiano, noto ai più come “Seba”, è ormai al centro di ogni conversazione cittadina. Sui social, nei bar, nei talk show e nei telegiornali, l’attenzione è tutta concentrata su di lui. Dopo la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per la morte della moglie, avvenuta a dicembre 2021, l’interesse collettivo è esploso in modo fragoroso, tra interrogativi, perplessità e riflessioni.
Va chiarito – come hanno tenuto a specificare anche autorevoli fonti giornalistiche – che si tratta di un’iscrizione nel registro degli indagati e non di un’accusa formale. Non ci sono al momento elementi pubblici che certifichino l'attribuzione diretta di responsabilità da parte della Procura.
Un caso che continua a dividere
La città di Trieste si trova così ancora una volta a specchiarsi in una storia che ha scosso profondamente l’opinione pubblica. La scomparsa di Liliana, la scoperta del corpo nel parco dell’ex Ospedale Psichiatrico, le perizie, le ipotesi, i tanti dubbi mai chiariti, hanno fatto di questo caso un enigma carico di tensione emotiva.
L’iscrizione di Sebastiano è giunta in una fase in cui si pensava che l’indagine potesse non arrivare a ulteriori sviluppi. Invece, la Procura ha compiuto questo passo investigativo che, pur non essendo un capo d’accusa, ha portato a riaccendere i riflettori e a far emergere nuove domande.
Una presenza pubblica costante
Seba, in questi anni, non ha mai smesso di esporsi pubblicamente: dalle interviste alle trasmissioni televisive, è diventato, suo malgrado, un volto noto. E proprio durante l’ultima puntata del programma “Quarto Grado”, ha commentato in diretta la notizia, ribadendo il proprio stato d’animo e lasciando trasparire il peso emotivo del momento.
Secondo quanto riportato, nel week-end si troverebbe in Austria, come lui stesso ha dichiarato, per un’escursione in bicicletta attorno a un lago. Un’immagine che stride con il trambusto delle ultime ore, ma che riflette anche la complessità umana di una vicenda che alterna tensioni, dolore e reazioni pubbliche molto forti.
Tanti dubbi, poche certezze
Al momento, non si conoscono le motivazioni ufficiali che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati. Gli avvocati di Visintin hanno espresso stupore per la decisione, chiedendosi pubblicamente – come riportato dai media – “perché proprio lui, e perché solo lui”.
In attesa di ulteriori sviluppi investigativi, la città resta in attesa. L’iscrizione nel registro degli indagati non equivale a una condanna, e sarà compito della magistratura fare piena luce sui fatti.
Nel frattempo, Trieste continua a interrogarsi. E il nome di Sebastiano resta, per ora, al centro del dibattito.
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