Il boss della mafia turca gestiva parte del traffico dei migranti irregolari della Rotta Balcanica
E' stata anche una microspia inserita nel braccialetto elettronico, oltre alle cimici piazzate in tutta la casa in modo da poterlo 'ascoltare' 24 ore su 24, a incastrare Baris Boyun, il presunto boss della mafia turca arrestato stamane assieme ai componenti della sua rete protagonista di crimini in tutta Europa e in Turchia. In questo modo gli investigatori, coordinati dall'antiterrorismo milanese, sono riusciti ad aggirare i problema delle telefonate tramite piattaforme criptate, e a sentire ogni sua conversazione dalle quali emerge che dagli arresti domiciliari ordinava al suo 'gruppo' attentati, blitz, e dava istruzioni in merito al traffico di armi, di droga e all'ingresso di cittadini turchi in Italia (dal confine a Trieste) usando le rotte balcaniche. E la sua responsabilità come mandante dell'omicidio commesso lo scorso marzo in Germania "è stata accertata, ancora una volta, attraverso le conversazioni captate (...) nell'appartamento di Crotone", riporta l'ordinanza del gip Roberto Crepaldi. In quei giorni. mentre il presunto boss era in bagno, la moglie gli leggeva alcuni messaggi ricevuti, "informandolo che tale Kamil nel congratularsi, evidentemente per il buon esito di una non meglio indicata attività, aveva scritto che 'è stato finito, felicitazioni'". A questo punto Boyun diceva alla donna di cercare in rubrica la voce "Germania" dove avrebbe trovato il contatto a cui scrivere su Telegram "felicitazioni, è risolto". Nell'indagine, poi, ci sono due avvocati difensori indagati per ricettazione in quanto retribuiti con denaro di provenienza illecita: il giudice ha ritenuto di rigettare la misura interdittiva chiesta nei loro confronti dal pm della dda Bruna Albertini. Infine va segnalato che è stato preso in Olanda anche il 19esimo destinatario di provvedimento cautelare. (ANSA). BRU-GRG ANSA