Pallacanestro Trieste, stop a coreografie con materiali al palazzetto dopo gli episodi di violenza

Pallacanestro Trieste, stop a coreografie con materiali al palazzetto dopo gli episodi di violenza

LETTERA APERTA DEL GENERAL MANAGER MICHAEL ARCIERI

Vorrei iniziare rivolgendomi a voi, i nostri tifosi, a quel 99% che ha sempre rappresentato la nostra squadra e la nostra città con grande correttezza e onore: voi che ci avete sostenuto ad ogni azione; che ci avete spinto a dare sempre di più; che avete raccolto giocattoli a Natale e uova di cioccolato a Pasqua; che avete dedicato il vostro tempo prezioso per darci una mano in tantissime attività; che siete stati vicini ad altri tifosi nei momenti di lutto; che avete macinato chilometri per sostenerci nei palazzetti avversari; e che avete promosso iniziative e raccolto fondi per i meno fortunati. Come ho detto tante volte, siete i migliori tifosi d'Italia. È un vero onore condividere questo percorso nel mondo del basket con voi.

 

Questa settimana, molti di voi hanno contattato me e i nostri collaboratori per esprimere frustrazione e persino rabbia per il comportamento di pochi individui sabato scorso, e per l'incredibile danno e umiliazione che queste persone hanno arrecato alla nostra squadra e alla nostra città. Avete voluto prendere le distanze da questi elementi e vi siete offerti di aiutarci a escluderli dal nostro ambiente. Vi assicuro che io e Paul non saremmo mai così superficiali o ingiusti da attribuire a voi la responsabilità del loro comportamento. Sappiamo benissimo quali sono i nodi da risolvere e i profili dei responsabili.

 

Permettetemi ora di parlare del morbo che si sta infiltrando nella nostra famiglia, rappresentata da quell'"uno per cento", da quella minoranza che si definisce "tifosi" o "sostenitori", ma il cui comportamento incomprensibile, insensato, egoista e, soprattutto, pericoloso, va contro tutti i valori della Pallacanestro Trieste e di una società civile.

 

A questi "one-percenter", a questa minoranza, pongo alcune domande: in quale universo una persona si arrampica sulla balconata di un teatro durante uno spettacolo e lancia monete o aeroplanini di carta sulla folla ignara di sotto? In quale contesto una persona sale al secondo piano di uno stand in Riva del Mandracchio, in piena domenica della Barcolana, e lancia bottiglie d'acqua piene verso un padre che sta insegnando al figlio piccolo ad andare in barca a vela?

 

Sono domande retoriche, ovviamente, che non richiedono risposta, vista la gravità dei comportamenti vergognosi a cui si riferiscono. Eppure, questi individui entrano nel nostro palazzetto e mettono in atto deliberatamente tutti questi comportamenti con arroganza, come se un fischio dubbio o un tifoso avversario fossero una giustificazione sufficiente per qualsiasi azione, arrecando nel frattempo un danno gravissimo proprio alla società e alla squadra che, a parole, dicono di sostenere.

 

Lasciate che vi elenchi alcuni degli enormi danni che questa minoranza ha causato:

 

  • Danno sportivo: in un momento in cui ogni singola vittoria può decidere il futuro della società per i prossimi cinque anni, questi individui, in venti minuti, hanno vanificato il lavoro di migliaia di persone e migliaia di ore, riducendo le nostre possibilità di successo nelle prossime partite da giocare in campo neutro.
  • Danno d'immagine e di sviluppo: mentre stiamo incontrando i vertici delle più importanti leghe europee per una possibile partecipazione futura, elogiando la serietà e il livello della nostra società, dei giocatori, dello staff e dell'atmosfera al palazzetto, questi individui hanno gettato discredito sulla società e sulla città esponendoci a una polemica nazionale, sotto gli occhi di tutta la comunità del basket italiano.
  • Danno economico: ad oggi, multe, ricorsi e spese legali dovute al loro comportamento ammontano a 51.900 €. A ciò si aggiungono i mancati incassi per la futura partita con Sassari e le potenziali, enormi perdite economiche- quantificabili in centinaia di migliaia di euro - legate alla prima, eventuale, partita di playoff in casa, che – se non vi saranno ulteriori sviluppi - rischiamo di dover giocare a porte chiuse o in campo neutro. Inoltre, mentre stiamo trattando sponsorizzazioni pluriennali milionarie, sottolineando il prestigio di legare il proprio marchio alla Pallacanestro Trieste, questi individui aggrediscono fisicamente persone e famiglie con bottiglie, monete e aeroplanini, sotto gli occhi increduli di potenziali partner e sponsor.
  • Danno morale: l'ultima partita casalinga della stagione regolare è sempre un momento speciale di festa e unità; un'occasione per la città di celebrare i propri beniamini e per la squadra e la società di ringraziare tifosi, sponsor e partner. È un giorno che tutti meritano di vivere e godersi appieno. Questa minoranza ci ha rubato anche questo.

 

Identificare e allontanare questi individui dal palazzetto e dalla nostra tifoseria diventa quindi la priorità assoluta per la società.

 

Da subito, adotteremo le seguenti misure:

 

  1. Aumenteremo il personale di sicurezza e posizioneremo telecamere aggiuntive in punti strategici del palazzetto con l'unico scopo di identificare ed espellere i responsabili di questi comportamenti.
  2. La società continuerà a collaborare pienamente e costantemente con le forze dell'ordine e chiederà il DASPO permanente per chiunque venga identificato con certezza, senza riguardo per l'età, in conformità da quanto previsto dalle norme vigenti.
  3. Visto il recente uso improprio, sono vietate da ora in poi tutte le coreografie che prevedono l'uso di qualsiasi tipo di materiale o oggetto distribuito nel palazzetto.

Sono certo che usciremo ancora più forti da questo momento difficile. Ringrazio tutti i nostri tifosi e partner per il vostro straordinario supporto. FORZA TRIESTE!

Michael