Serturbi, rimangono solo 12 operai a Trieste
Un’altra grave perdita per Trieste, pilastro da 21 anni per il settore industriale della città. Sono stati gli indiani di Jinda Saw a porvi la fine della produzione dal 1 di dicembre. È arrivata dunque la temuta notizia ufficiale: 54 operai a casa seduta stante. I sindacati con l’ansia da avrebbero trovato un accordo, secondo il quale ci sarebbe la permanenza di 12 lavoratori di un presidio commerciale e logistico, per i restanti non resterebbe che la cassa integrazione straordinaria previo l’accordo con il Mise, o l'incentivazione all'esodo con il pagamento di 12 mensilità e un vago impegno di ricollocazione sulle altre aziende che insistono sull'area, Fincantieri e Cartubi in primis. L’accordo sarebbe stato siglato dall’assemblea dei lavoratori. La causa dell’uscita di scena del gruppo indiano parerebbe sia l’impossibilità di proseguire con il marchio “Made in Italy” visto che la provenienza della grande maggioranza dei prodotti sia proprio Indiana, e a Trieste già da svariato tempo avveniva la sola fase finale di verniciatura. Seturbi è solo una di quelle disastrose realtà industriali/aziendali concluse con la dimissioni.