Wagner torna al Teatro Verdi di Trieste dopo 18 anni con una nuova produzione

Wagner torna al Teatro Verdi di Trieste dopo 18 anni con una nuova produzione

Torna dopo 18 anni di assenza, Der Fliegende Holländer (L’olandese volante) di Wagner al Teatro Verdi di Trieste con una nuova produzione disegnata dal regista tedesco di scuola strehleriana Henning Brockhaus e con la bacchetta di Enrico Calesso, già premiato nei paesi di lingua tedesca per le sue esecuzioni wagneriane. Il cast internazionale annovera alcune delle migliori voci nel titolo e il coro di Trieste vedrà 12 aggiunti dal Festival di Bayreuth grazie alla collaborazione del Verdi con la Richard-Wagner-Verband Würzburg-Unterfranken, la più grande società wagneriana al mondo.

 

Con un attento lavoro sull’orchestra iniziato già durante la stagione sinfonica, si sta ora finalmente compiendo il lungo cammino per riportare uno degli archetipi più potenti e conosciuti della civiltà marinara nordica al suo naturale porto di Trieste, teatro sul mare che sembra davvero l’approdo ideale per la nave maledetta, che ha ispirato col suo antichissimo mito il gotico europeo fino alla cultura mainstream di oggi, dal Dracula di Bram Stoker fino al Matrix cinematografico. Il Vascello Tergesteo è stato disegnato da un decano della regia tedesco, ma con forti connessioni con l’Italia e Trieste attraverso il suo primo maestro Giorgio Strehler, Henning Brockhaus, che ne restituirà una lettura onirica incentrata sull’eroina Senta, ma come spesso accade nei sogni, più reale ed emotivamente trascinante del reale. Il Direttore Musicale Enrico Calesso, considerato nel mondo tedesco una delle più solide bacchette wagneriane ed artefice della collaborazione tra il Verdi e la Richard-Wagner-Verband Würzburg-Unterfranken, debutterà sul titolo proprio a Trieste, dopo i tanti riconoscimenti ottenuti in Germania, soprattutto per il Ring al Mainfranken Theater di Würzburg, dove ha recentemente chiuso il suo lungo percorso di ben 14 anni con una lodatissima esecuzione della Sinfonia n. 2 di Mahler.

Dell’Olandese dice: “Der fliegende Holländer appartiene per molti aspetti all’esperienza compositiva delle prime opere wagneriane e risente ancora dell’influenza del Grand Opéra francese, che il grande tedesco aveva inteso assimilare e portare alle estreme conseguenze formali e tecniche con il suo Rienzi. Al tempo stesso, però, la partitura dell’Holländer presenta importantissimi elementi di innovazione, che aprono la via dell’enorme sviluppo del linguaggio musicale dei titoli successivi.”

Importantissimo poi il contributo della Richard-Wagner-Verband Würzburg-Unterfranken, cioè la più grande delle 132 associazioni wagneriane esistenti al mondo, che ha lavorato eccezionalmente con il Verdi per portare dodici aggiunti maschili al coro triestino, tutte voci madrelingua con una fortissima specializzazione su Wagner e sistematicamente al lavoro a Bayreuth, quindi garanzia di un lavoro finissimo sulle parti corali.

Il cast poi inanella una serie di voci di grande specializzazione sul repertorio wagneriano e tedesco a garanzia di un Olandese che sarà davvero un vertice per gli amanti dei libretti wagneriani e della loro valenza letteraria accanto a quella musicale, dal decano Clay Hilley al solido berlinese Alexander Schulz come Erik; dal pluripremiato Holländer di James Rutherford in alternanza al giovane scandinavo figlio d’arte Lars Fosser, fino alla grande Senta del soprano russo Elena Batoukova-Kerl, voce di riferimento di direttori come Baremboim e Thielemann, in alternanza alla stella nascente Claire de Monteil, che dopo Trieste si esibirà al fianco di Anna Netrebko in Francia. Senza dimenticare il Daland del basso-baritono tedesco Albert Dohmen, vero pilastro che nella sua infinita carriera è stato scelto da Abbado, Solti, Metha, Sinopoli, Chailly, Pappano, Thielemann fra i tanti che sarebbero da citare. Sempre nel ruolo anche il basso Abramo Rosalen che quest’estate canterà in Rigoletto all’Arena di Verona.

Tutte le rappresentazioni, in omaggio alla più osservante tradizione wagneriana, non avranno intervallo; quindi, il Lounge Victor de Sabata riprenderà la sua attività con Lucia di Lammermoor ed un rinnovato e fresco menu degustazione primaverile.

Commenta così il Sovrintendente Giuliano Polo“Siamo felici per questa ennesima produzione dei nostri laboratori che hanno di nuovo provato la loro qualità artigianale ed artistica per una resa di grande impatto visivo, come sognata dal nostro caro ed affezionato amico Henning Brockhaus. E non possiamo che essere soddisfatti della collaborazione, unica nel suo genere, con la più importante associazione wagneriana al mondo che, grazie ad Enrico Calesso, ha eccezionalmente accettato di lavorare con noi per la miglior resa di questo spettacolo. Non capita certo tutti i giorni né ovunque, anzi a dire il vero solo al Verdi e questo per noi è motivo di gratitudine e orgoglio. Speriamo che la città e la regione accolgano questo ennesimo sforzo per mantenere la grande tradizione wagneriana di Trieste solida e viva con tutto l’entusiasmo con cui l’ha vissuto tutto il teatro”.

 

A Venerdì 21 marzo 2025 ore 20.00

S Sabato 22 marzo 2025 ore 16.00

D Domenica 23 marzo 2025 ore 16.00

C Venerdì 28 marzo 2025 ore 20.00

B Sabato 29 marzo 2025 ore 19.00

E Domenica 30 marzo 2025 ore 16.00