Consorzio L’Arca compie 25 anni di attività: gestisce sette strutture da 320 posti e dà lavoro a 99 persone
«Il Covid non ci ferma. Gli asili e le scuole dell’infanzia possono e devono mantenere un ruolo di sostegno alle famiglie e di socialità per i bambini». Serena Bontempi presidente del Consorzio L’Arca in occasione dei 25 anni di attività ha voluto sottolineare il grande lavoro che ha consentito a giugno dello scorso anno, dopo lo stop per la pandemia, di riattivare i servizi per le famiglie.
«Oggi - ha spiegato Bontempi - in collaborazione con il gruppo Pragma andiamo a presentare una serie di eventi per consentire alle famiglie di poter scegliere in tutta sicurezza l’asilo o la scuola materna per i propri figli. Dallo scorso febbraio abbiamo effettuato un grande lavoro per garantire a tutti - dagli operatori ai bambini - di poter vivere in serenità le prime esperienze di socialità. Anche durante una pandemia che sta colpendo il mondo. Sicuramente l’esperienza maturata in questi 25 anni è stata la chiave di tutto».
L’Arca è nata nel 1995 racchiudendo le esperienze de Il Guscio, asilo nido fondato nel 1978, La Casetta, cooperativa attiva dal 1985, e L’arcobaleno, ditta fondata nel 1987. Il progetto è partito con 120 posti nido e circa 30 persone al lavoro, da allora sono passati per le diverse realtà 5 mila bambini per oltre 3 mila famiglie. Oggi L’arca gestisce sette strutture da 320 posti, di cui 70 convenzionati con con i Comune di Trieste, e dà lavoro a 99 persone.
«Dopo parecchi anni di lavoro nell’ambito dei servizi nella prima e nella seconda infanzia - ha ricordato Bontempi -, un gruppo di donne molto convinte, ma anche molto preparate, ha deciso di investire nel lavoro di rete. Allora nemmeno si usava questo temine che solo negli ultimi anni è entrato nel parlare comune dei servizi e nelle pratiche dei buoni servizi. Allora probabilmente ne eravamo le antesignane e oggi dopo 25 anni possiamo dire che quella scommessa è stata vinta».
I tre punti fondamentali che coinvolgono tutti gli operatori del Consorzio l’arca nel progetto comune sono: rispetto dei ritmi di sviluppo di ogni bambino attraverso la conoscenza, l’ascolto e la relazione affettiva con il bambino stesso; professionalità degli educatori attraverso una formazione e supervisione che si realizzano in maniera continuativa e costante lungo tutto il percorso lavorativo; sostegno alla genitorialità, attraverso percorsi individuali, di coppia o collettivi, con attenzione verso l’ascolto dei genitori e dei loro dubbi nello svolgimento del proprio ruolo.
Alessia Martellani, psicoterapeuta infantile e vicepresidente del Consorzio ha ricordato le difficoltà delle famiglie nel trovare le risposte migliori alle domande dei bambini durante la pandemia. «In quel periodo ci siamo chiesti come colmare quelle distanze creando degli incontri e riscoprendo insieme la possibilità di creare un pensiero creativo, imparando a camminare una seconda volta. Abbiamo organizzato dei momenti online, oltre un centinaio, scoprendo come il filo che collega educatori e famiglie, anche se virtuale, è rimasto intatto e siamo riusciti a costruire un nuovo futuro attraverso la scoperta di luoghi educativi che non necessitano di uno spazio fisico ma devono basarsi comunque sulla promessa di un ritorno in presenza».
Il presidente di Confcooperative Dario Parisi ha voluto ringraziare il Consorzio per il lavoro fatto in questi anni «soprattutto per l’intensa attività in un 2020 terribile nel corso del quale, allo smarrimento iniziale che ha colpito tutti, siete stati capaci di trovare il filo per dare risposte alle famiglie. Sono fatiche che spesso non si vedono ma alla fine sono quelle che contano e tengono insieme una comunità».
Massimo Presti Petronio, coordinatore di Confcooperative, ha evidenziato invece come «in un momento di crisi sono stati garantiti i livelli occupazionali chiudendo in maniera positiva gli esercizi». Bontempi ha voluto in questo senso ringraziare le imprese del territorio, su tutte Illy, Wartsila, Fincantieri e Generali, e l’ottima collaborazione con la Regione Fvg, Confcooperative e il Consorzio Hinterland.