Chi l'ha visto sfida Sanremo con "l'asso della manica", Seba in studio!
Mentre l’Italia si lasciava trasportare dalle note del Festival di Sanremo, su Rai 3 andava in onda una puntata speciale di Chi l’ha visto?, condotta come sempre da Federica Sciarelli. La trasmissione ha riservato uno spazio importante al caso irrisolto di Liliana Resinovich, scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e ritrovata priva di vita il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell’ex Ospedale Psichiatrico. In studio c’era Sebastiano Visintin, marito della donna, pronto a ribadire la sua verità e a rispondere alle insinuazioni dell’“amico speciale” Claudio Sterpin.
Sebastiano Visintin: “Aspettiamo risposte, non gossip”
La conduttrice Sciarelli ha accolto Sebastiano con ironia: “Sei un mito, hai sfidato Sanremo, sei qui nonostante la febbre”. Visintin, visibilmente provato, ha raccontato con voce tremante:
"Io il 14 dicembre 2021 ho salutato mia moglie alla finestra, lei mi ha sorriso, con i nostri piccoli portafortuna in mano. Questa è l’ultima immagine che ho di lei. Dopo è successo tutto: il ritrovamento in quel boschetto, i due sacchi neri, le perizie, i dubbi. Sono state fatte due autopsie e l’ultima è stata portata a Milano. Tutti stiamo aspettando delle risposte: quando è morta? È stata congelata? Quelle lesioni sul corpo cosa raccontano?"
Parole cariche di dolore, che si scontrano con le insinuazioni di Claudio Sterpin, il quale continua a sostenere che tra lui e Liliana ci fosse una relazione intensa e profonda. Un’accusa che Sebastiano rigetta categoricamente:
"Questa storia d’amore è frutto della sua fantasia. Io chiedo rispetto per Liliana. Non si può parlare di incontri in soffitte e cantine, di messaggi in codice e di presunte relazioni segrete. Non c’è nulla di tutto questo. E poi, se era tutto così chiaro, perché Sterpin non ha parlato prima?"
Claudio Sterpin: “Liliana mi amava, me lo diceva sempre”
Le dichiarazioni di Visintin trovano risposta in un servizio in cui Claudio Sterpin ribadisce la sua verità:
"Io e Liliana facevamo l’amore con le mani, con le parole. Ci scambiavamo messaggi in codice, dicevamo 'Asti' per astinenza, perché dopo pochi minuti lontani sentivamo la mancanza uno dell’altro. Lei era convinta di essere spiata, quindi usavamo lettere e numeri per comunicare. Io sono stato il suo unico vero amore."
Parole che scatenano l’indignazione di Sebastiano:
"Ma come si permette? Come fa a dire certe cose? Liliana non può difendersi, non può smentire, ma io so chi era mia moglie. E io so che quella storia non esiste."
Le chiavi misteriose e il boschetto del ritrovamento
Un altro aspetto inquietante emerso dalla puntata riguarda le chiavi mancanti e il ritrovamento del corpo di Liliana. Claudio Sterpin ha raccontato di aver indicato proprio il boschetto dell’ex Ospedale Psichiatrico alla polizia:
"Io e Liliana ci andavamo spesso, è un posto tranquillo. Lei aveva ancora le chiavi di Via Pondares, dove ci incontravamo. Quando è scomparsa, ho detto agli investigatori di cercarla lì."
Sebastiano, però, trova questa informazione sospetta:
"Come ha fatto a sapere esattamente dove si trovava? E perché non ha detto subito di questi luoghi segreti? È assurdo che sia stato lui a indirizzare le ricerche."
Un caso che divide l’opinione pubblica
La Sciarelli ha evidenziato quanto il caso Resinovich abbia diviso l’opinione pubblica: da un lato chi crede alla versione di Sebastiano, dall’altro chi è convinto che Sterpin dica la verità. In mezzo, una verità ancora da scoprire, con gli esiti della superperizia di Milano attesi come ultima, possibile chiave di lettura.
"Liliana è morta per salvare me" ha dichiarato Sterpin, lasciando intendere che la donna fosse in pericolo per una qualche ragione oscura.
"Io non so più cosa pensare" ha concluso Sebastiano. "So solo che voglio la verità. E che Liliana merita giustizia, non tutto questo circo mediatico."
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