Denuncia SAP: "A Trieste passati dai circa 100 richiedenti asilo di 15 anni fa ai più di 6 mila attuali"
Pubblichiamo da Lorenzo Tamaro - Segretario Provinciale SAP
"Il tema dei flussi migratori è parte importante della sicurezza della nostra città.
Da parte del SAP c’è una continua sensibilizzazione anche mediatica, perché la problematica va ad interessare e coinvolgere tutte le specialità e le forze di Polizia del comparto sicurezza che operano su questo territorio.
Non siamo contrari all’istituzione di un Hotspot, qualsiasi sia la sua ubicazione, pur essendo consapevoli che qualsiasi sede sarà individuata creerà malcontento per la popolazione di quel territorio.
Una cosa è certa, così non si può andare avanti, perché le strutture in uso alla Polizia di Frontiera di Trieste e dell’Ufficio Immigrazione del capoluogo giuliano, non soddisfano più quelle che sono le attuali esigente dettate dai numerosi arrivi.
Nel nostro capoluogo siamo passati dai circa 100 richiedenti asilo di quindici anni fa ai più di 6 mila attuali.
Nemmeno il personale è quello adeguato, una carenza ormai cronica dell’organico a Trieste come in tutta Italia, aggravata qui dal contrasto dell’immigrazione clandestina proveniente dalla Rotta balcanica non fa che evidenziare le criticità.
Anche le giuste richieste di sgombero del “Silos” per riportare legalità in quell’area richiedono un dispendio di personale che già quotidianamente è impiegato in servizi di ordine pubblico, spesso rivolti proprio al monitoraggio e controllo delle piazze rese protagoniste di episodi di violenza e commissione di reati.
E’ necessario quindi che al momento dell’istituzione del Hotspot, si preveda l’invio di personale dedicato al suo funzionamento e nel caso esso venga collocato fuori provincia, si preveda ad un rinforzo per la nostra provincia, per i trasferimenti dal punto di rintraccio alla struttura ricettiva.
Un aumento di operatori di Polizia peraltro già auspicato in passato per contrastare la criminale tratta degli esseri umani.
Aumento reso però difficile se non improbabile da una crisi del personale causata dalle continue quiescenze e dallo sciagurato blocco del turnover degli anni scorsi che porterà entro il 2030 ad un ammanco di 40 mila poliziotti".