Concorso servizi educativi, Famulari (PD): “Criticità, disparità di genere e poca chiarezza nel bando comunale”
Nuove polemiche in Consiglio comunale sul concorso indetto dal Comune di Trieste per la copertura di 16 posti a tempo indeterminato part-time verticale per 11 mesi destinati al profilo di istruttore educativo (sostegno nelle scuole dell’infanzia). A sollevare il caso è stata la consigliera comunale del Partito Democratico, Laura Famulari, con un’interrogazione presentata durante la seduta di lunedì scorso, che ha messo in evidenza una serie di criticità e mancanze di trasparenza nella procedura.
Il punto più contestato riguarda proprio la formula del part-time annuale su 11 mesi, che – secondo la consigliera – potrebbe configurare una discriminazione indiretta di genere, data la prevalente presenza femminile nel comparto educativo. «Una scelta di questo tipo – ha dichiarato Famulari – non solo appare in contrasto con i principi di equità, ma rischia di aggravare un problema strutturale come il gender pay gap. Inoltre, la compresenza di educatrici con contratti diversi e retribuzioni differenti, pur a parità di mansioni, può incidere negativamente sul clima di lavoro e sulla qualità del servizio educativo offerto ai bambini».
Famulari ha inoltre sottolineato che questa modalità contrattuale – 11 mesi invece dei consueti 12 – rischia di aumentare il divario retributivo di genere (Gender Pay Gap), contravvenendo agli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU, in particolare all’Obiettivo 5, che promuove la parità di genere e la piena partecipazione delle donne al lavoro.
Ulteriore punto critico evidenziato nell’interrogazione è il parere negativo espresso dal Comitato Unico di Garanzia (CUG), un fatto definito «senza precedenti» dalla consigliera, che chiede chiarimenti anche sulla decisione di interrompere gli incarichi annuali al 19 dicembre, scelta che – oltre a escludere il pagamento delle festività natalizie – potrebbe compromettere la continuità educativa al momento del rientro a gennaio.
Sul tema si era già espressa anche la consigliera Rosanna Pucci (PD), che nei mesi scorsi aveva presentato un’interrogazione analoga e richiesto la convocazione della commissione sui servizi educativi, chiedendo alla Giunta di intervenire per risolvere le criticità segnalate da sindacati e lavoratori. I sindacati UIL, UGL, CGIL e CISL hanno infatti più volte denunciato le difficoltà organizzative e contrattuali che da mesi colpiscono il sistema educativo comunale, con ripercussioni dirette sul lavoro delle educatrici e sulla vita delle famiglie triestine.
La questione ora approderà nuovamente in aula, con il Partito Democratico che chiede chiarezza, equità contrattuale e rispetto dei principi di parità di genere nelle assunzioni del comparto educativo comunale.