Trieste, passo avanti nella lotta al tumore al seno: nuova mammografia con mezzo di contrasto

Trieste, passo avanti nella lotta al tumore al seno: nuova mammografia con mezzo di contrasto

Un importante passo avanti per la sanità triestina e regionale. La Radiologia Senologica dell’Ospedale di Cattinara (ASUGI) ha introdotto in modo stabile la mammografia con mezzo di contrasto (Contrast-Enhanced Mammography, CEM) e, da poche settimane, il software dedicato per le biopsie mammarie sotto guida CEM. L’obiettivo è chiaro: diagnosi più rapide, accurate e percorsi clinici più snelli, riducendo la necessità di ricorrere alla risonanza magnetica e offrendo alle pazienti una gestione più efficiente e meno stressante. Questo investimento è stato reso possibile anche grazie ai fondi derivanti dall’adesione al trial clinico europeo MYPEBS, nell’ambito del quale oltre 3.000 donne del programma di screening regionale sono state arruolate presso ASUGI.

Cosa cambia per le pazienti: precisione e tempi ridotti
Da circa un anno, la Radiologia triestina utilizza la CEM, una tecnologia che combina la mammografia digitale con la somministrazione di un mezzo di contrasto iodato, capace di evidenziare la vascolarizzazione sospetta delle lesioni. Una metodica che sta già rivoluzionando la diagnostica senologica in città. I vantaggi per le pazienti sono significativi: tempi più rapidi con esami e refertazioni più veloci rispetto alla risonanza magnetica, maggiore accuratezza nella definizione delle lesioni dubbie e nello studio dell’estensione della malattia, percorsi semplificati con esami concentrati in un’unica seduta e minori spostamenti tra reparti.

Biopsie guidate CEM: un nuovo passo verso la diagnosi immediata
Da poche settimane, ASUGI ha introdotto anche il software per le biopsie sotto guida CEM, che consente di campionare in modo mirato le aree che assumono contrasto e non risultano visibili con le tecniche tradizionali. Questo nuovo strumento consolida il legame tra imaging avanzato e intervento diagnostico, accorciando ulteriormente i tempi per ottenere la diagnosi istologica. Un’innovazione che, come spiegano i medici del reparto, rafforza la continuità assistenziale e migliora la qualità della presa in carico delle pazienti.

Dalla ricerca alla cura: il contributo del progetto europeo MYPEBS
L’introduzione di queste tecnologie è stata resa possibile grazie ai fondi ricevuti da ASUGI attraverso la partecipazione al trial internazionale MYPEBS, dedicato allo screening personalizzato del tumore della mammella. La Radiologia triestina ha infatti arruolato oltre 3.000 donne del programma regionale, dimostrando come la ricerca scientifica possa tradursi in benefici concreti per la salute pubblica. Il professor M.A. Cova, direttore della SOC Radiologia, ha commentato: «Mettiamo a disposizione delle donne tecnologie che accorciano i tempi decisionali senza rinunciare alla qualità. La sinergia tra assistenza e ricerca ci permette di riportare subito alla pratica clinica i risultati dei grandi studi internazionali».

Un impegno condiviso per la salute delle donne
Il successo di questo progetto è frutto del lavoro congiunto di medici, tecnici, infermieri e personale di ricerca, uniti dalla stessa missione: migliorare la qualità della diagnosi e dei percorsi di cura. Un ringraziamento speciale va a tutte le donne che partecipano allo screening, contribuendo ogni giorno, con la loro fiducia, a far crescere la medicina del futuro.