Trieste piange Andrea: il “Canto in cristallo” della poetessa Yuleisy Cruz Lezcano commuove la città
Un dolore che diventa parola, una perdita che si fa poesia. Dopo la tragica morte di Andrea Misson, il giovane triestino di appena ventun anni deceduto a seguito di un incidente sul lavoro, la poetessa e attivista Yuleisy Cruz Lezcano ha voluto rendere omaggio alla sua memoria con un testo intenso e struggente, intitolato Canto in cristallo per Andrea.
Lezcano, nota per la sua poesia civile e per il profondo impegno umanista, ha espresso in una lettera inviata a Trieste Cafe la propria partecipazione emotiva e la volontà di condividere un gesto di solidarietà attraverso la parola:
“Ho sentito l’urgenza di dare voce a ciò che non può restare muto: il lutto, lo sgomento, ma anche la dignità e il bisogno di memoria. Questa poesia è un invito a riflettere sul valore del lavoro, sulla responsabilità e sulla sacralità della vita umana.”
Un messaggio che va oltre la commozione, e che tocca il cuore di una città già profondamente segnata da lutti sul lavoro. Le parole della poetessa diventano un abbraccio collettivo, un canto di speranza e consapevolezza, un modo per far vivere Andrea nella memoria di chi lo ha conosciuto e di chi non vuole dimenticare.
Di seguito, la poesia integrale scritta da Yuleisy Cruz Lezcano, pubblicata con profondo rispetto e gratitudine verso l’autrice e la famiglia di Andrea.
Canto in cristallo per Andrea
di Yuleisy Cruz Lezcano
È morto nella notte,
nel ventre azzurro dell’ospedale,
tra lenzuola che portano il peso del cielo.
Andrea, ventun anni, nome come raggio inciso
sul margine delle ore operaie.
Cadde, e la caduta fu un volo interrotto
tra ponteggi di sogni cementati,
un’alba distesa sopra un tubo di colata,
che stillava la lingua dura del mondo.Nel cantiere,
dove la vita si versa a secchiate,
una villa s’alzava con fondamenta di sudore
e colonne d’attesa.
Allora,
cantarla dovremmo questa sinfonia del corpo,
questa liturgia d’acciaio e carne.
Con m di mare illimitato,
lingua che sgorga dalla gola della materia,
che plasma i vivi con dita di luce.Il mare di Trieste ora prega in silenzio,
carezza la costa come madre vegliante,
e gli scogli portano il tuo nome inciso
nelle vene del sale.
Nessuna colpa nel cristallo del tuo sangue:
solo specchio terso di un mondo visibile,
che si mostra amabile allo sguardo
e intanto raccoglie petali d’uomini
caduti in verticale preghiera.Spirito sei, Andrea,
fiato nella cronaca che cresce,
canto che il pubblico respiro trattiene,
e se impariamo a non tacere il lutto,
a scolpire amore sul fianco del vivo,
allora – con voce che sa,
il tuo cuscino sarà il cuore del futuro.
“Questa poesia nasce per accompagnare, nel tempo e nell’anima, chi ha conosciuto Andrea, chi lo ha amato, chi oggi ne sente il vuoto – spiega la poetessa. – Non per spiegare la perdita, ma per offrirle un corpo in cui respirare, un luogo in cui restare. È una lingua che plasma dolore e memoria, che trasforma la caduta in segno, la ferita in voce, il silenzio in canto.”
Con Canto in cristallo per Andrea, Yuleisy Cruz Lezcano dona a Trieste un gesto di luce nel buio del dolore. Una poesia che diventa monumento invisibile, scolpito nell’aria, dove la voce della città si unisce in un unico, silenzioso abbraccio.