Non accetta la fine del matrimonio e perseguita l’ex: arrestato per atti persecutori e revenge porn

Non accetta la fine del matrimonio e perseguita l’ex: arrestato per atti persecutori e revenge porn

Non riusciva a rassegnarsi alla fine del suo matrimonio, tanto da trasformare la rottura in una lunga spirale di persecuzioni e vendette. Un cittadino serbo di 49 anni, residente a Trieste, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di via dell’Istria su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari, con l’accusa di atti persecutori e diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite, reati meglio noti anche come stalking e revenge porn.

Nel rispetto della presunzione di innocenza, si precisa che l’indagine è ancora in corso e che le accuse saranno oggetto di valutazione da parte dell’Autorità Giudiziaria.

Pedinamenti, messaggi, appostamenti: la denuncia della donna

All’origine dell’indagine, la denuncia presentata dalla ex moglie dell’uomo, una donna serba classe 1985, che ha raccontato di aver subito comportamenti vessatori e persecutori da parte dell’ex coniuge per oltre quattro anni, dal 2019 fino ad oggi. Secondo quanto riferito, l’uomo la pedinava, la umiliava in pubblico, si appostava nei suoi luoghi abituali e la tormentava con continue telefonate e messaggi. Una situazione diventata insostenibile, che ha portato la donna a rivolgersi ai Carabinieri denunciando uno stato di forte stress e paura.

Video rubati e diffusi senza consenso

Nel corso delle indagini è emerso anche un altro inquietante dettaglio: l’uomo avrebbe rubato dal cellulare dell’ex moglie alcuni video a contenuto sessualmente esplicito che la ritraevano, per poi diffonderli a terzi con l’intento di umiliarla e arrecarle disagio.

A seguito della ricostruzione dei fatti, il GIP ha disposto per l’uomo la custodia cautelare in carcere. L’arrestato è stato trasferito nella Casa Circondariale di Trieste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Un segnale contro la violenza di genere

L’intervento dei Carabinieri rappresenta un importante segnale nella lotta contro la violenza di genere e la diffusione non consensuale di materiale intimo. L’Arma ha ribadito l’importanza di denunciare senza timore qualsiasi forma di minaccia, persecuzione o violazione della propria sfera personale, ricordando il massimo supporto e la tutela garantita alle vittime di simili reati.