"Cancellato ogni riferimento all’ovovia nel progetto definitivo del Parco Lineare"
Adesso Trieste ha approfondito gli elaborati della progettazione esecutiva del Parco Lineare del Porto Vecchio, dai quali emerge un dato clamoroso: è sparito, tanto nelle planimetrie di progetto quanto nei cosiddetti rendering, ogni riferimento all’ovovia Trieste-Carso. La cosa è particolarmente evidente in uno dei fotoinserimenti riguardante l’area dove dovrebbe sorgere, secondo le intenzioni della Giunta Dipiazza, il capolinea urbano: nonostante la didascalia reciti “La Landa del Sommaco con cabine in arrivo e partenza dalla stazione della cabinovia Trieste, ponticello con rampe a superare il canale terminante nella vasca di fitodepurazione, nuovo arredo urbano”, nell’immagine non si nota nulla di relativo alla linea di trasporto.
«La differenza rispetto ai contenuti della progettazione preliminare ci è subito saltata all’occhio - dichiara Riccardo Laterza, Capogruppo di Adesso Trieste in Consiglio Comunale - e abbiamo così deciso di approfondire. È emerso che a chiedere la cancellazione di qualsiasi riferimento alla linea funiviaria, al fine di poter concedere il proprio parere positivo ai lavori del Parco, è stata la Soprintendenza in sede di Conferenza dei Servizi».
«Nonostante Bertoli e Lodi continuino a far finta di niente, dunque, la posizione della Soprintendenza sull’ovovia, sia a livello locale che a livello nazionale, resta contraria. Già nel 2023, infatti, i Comitati Tecnico-Scientifici congiunti della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, afferente al Ministero della Cultura, scrivevano che “il progetto in esame appare irrisolto in tutti gli aspetti di tutela sia paesaggistica che monumentale, non tiene conto dei valori culturali dell'area del Porto Vecchio e non risulta compatibile con il paesaggio” indicando anche, quale alternativa progettuale, una soluzione "a mezzo tram, metropolitana leggera, veicoli elettrici o tradizionali su gomma, anche se possibile sfruttando reti su ferro già esistenti"».
«Accanto all’inutilità trasportistica e all’insostenibilità economica dell’ovovia, dunque, si conferma anche l’incompatibilità della stessa con i valori architettonici, monumentali, paesaggistici e ambientali di Porto Vecchio, senza dimenticare Bosco Bovedo. Da parte della maggioranza servirebbe, una volta tanto, un bagno di realtà: non è ancora troppo tardi per fare marcia indietro su un progetto “campato per aria” e raccogliere risorse per vere soluzioni di mobilità sostenibile, come una rete tranviaria moderna. Lo stanno facendo molte città italiane ed europee, inclusa Padova con gli stessi fondi del PNRR sottratti alla nostra città a causa dell’impatto ambientale dell’ovovia: Trieste non merita di restare ancora intrappolata in questo incubo», conclude Laterza.