Botti e fuochi d’artificio a Valmaura senza sosta, un incubo per animali e residenti: la testimonianza

Botti e fuochi d’artificio a Valmaura senza sosta, un incubo per animali e residenti: la testimonianza

A Valmaura, quartiere di Trieste, i botti e i fuochi d’artificio sono diventati una costante insostenibile. Luciana, residente della zona, lancia un accorato appello: “Il mio cane è terrorizzato e non esce più di casa. Da settembre ogni giorno si sentono esplosioni, anche nel cuore della notte. È una situazione insopportabile.”

Animali terrorizzati e comunità esasperata

Il problema non riguarda solo il periodo natalizio o Capodanno. Per molti animali domestici, come il cane di Luciana, i rumori forti rappresentano un trauma che può causare ansia e comportamenti alterati. “Non è normale vivere così per mesi. I botti dovrebbero essere regolamentati, non una pratica quotidiana”, aggiunge.

Ma non sono solo gli animali a soffrire. Molti residenti lamentano che i botti disturbano la quiete pubblica, costringendo intere famiglie a sopportare un rumore costante, spesso anche nelle ore notturne.

Valmaura, quando la tradizione sfugge di mano

A Valmaura, la vendita indiscriminata di botti e la mancanza di controlli efficaci contribuiscono a perpetuare un problema che potrebbe essere evitato. “Capisco la tradizione di festeggiare a Capodanno, ma cosa giustifica un uso continuo per mesi? Questo non è più rispetto per la festa, ma una mancanza di rispetto per la comunità”, sottolinea Luciana.

Regole più severe: l’esempio di altre città

Molte città italiane, come Torino, hanno già introdotto regolamenti per vietare i fuochi d’artificio rumorosi, promuovendo alternative più sicure e sostenibili, come spettacoli silenziosi o luminosi. Trieste potrebbe seguire questo esempio, preservando le tradizioni natalizie senza sacrificare il benessere di animali e cittadini.

Un appello per Valmaura e Trieste

Una soluzione potrebbe essere quella di vietare i botti al di fuori delle festività principali e di avviare una campagna di sensibilizzazione per educare la cittadinanza sull’impatto negativo di questa pratica. Le associazioni animaliste potrebbero essere coinvolte per portare avanti questo messaggio, mentre le istituzioni locali potrebbero intervenire per regolare la vendita e l’uso dei fuochi d’artificio.

Un cambiamento necessario

Valmaura è solo un esempio di un problema più ampio che riguarda molte zone di Trieste. “Il benessere degli animali e la tranquillità della comunità devono essere tutelati. È il momento di cambiare e trovare soluzioni che rispettino tutti”, conclude Luciana.