Ron a Trieste Cafe “L’intelligenza artificiale? Mi preoccupano gli stupidi, non la tecnologia” (VIDEO)
Un evento ricco di emozione e riflessione quello andato in scena a Umago, dove Ron ha conquistato il pubblico con la sua voce inconfondibile, la sincerità delle sue parole e uno sguardo lucido sul presente e futuro della musica. Il concerto è stato organizzato dal Comune di Umago in collaborazione con l’Università Popolare di Trieste e la Regione Friuli Venezia Giulia, in un contesto che ha unito arte, cultura e dialogo transfrontaliero.
“L’intelligenza artificiale? Mi preoccupano gli stupidi, non la tecnologia”
Nel corso dell’intervista rilasciata prima dell’esibizione, Ron ha affrontato anche il tema dell’intelligenza artificiale applicata alla musica, ammettendo che non è tanto l’AI a spaventarlo, quanto l’uso irresponsabile che se ne potrebbe fare. “Sono preoccupato degli stupidi, di quelli che si vogliono solo divertire e rischiano di fare danni”, ha dichiarato, sottolineando quanto sia importante utilizzare con intelligenza e rispetto gli strumenti digitali.
“Autotune? C’è sempre stato, chi se ne frega”
A chi gli chiede un parere sull’autotune, Ron risponde con la schiettezza che lo contraddistingue: “Chi se ne frega. C’è da sempre”. Per lui non è un problema tecnico, ma una scelta estetica che alcuni giovani artisti usano per dare un suono specifico ai brani. Alcuni forse non sono ancora completamente intonati, ammette, ma molti lo usano consapevolmente per gusto sonoro.
Una canzone per un amore mai vissuto? “Vorrei incontrarti fra cent’anni”
Ron rivela poi che, se potesse dedicare una canzone a un amore mai vissuto, sarebbe proprio la sua iconica “Vorrei incontrarti fra cent’anni”. Il brano, spiega, racchiude il senso di una speranza oltre il tempo, di un’umanità che non si spegne neanche quando una storia non è mai nata. Un pensiero profondo, che lega passato e futuro con la poesia della musica.
“Salire sul palco è ancora una scarica fortissima”
L’amore per la musica, per il palco e per il pubblico è rimasto intatto: “Mi dà la forza di andare avanti. Amo cantare da morire”, confessa. Ma senza nascondere una punta di consapevolezza: “Probabilmente arriverà il giorno in cui mi romperò le scatole, e allora darò un saluto perfetto”.
Un evento che unisce territori, popoli e generazioni
Il concerto, fortemente voluto e sostenuto dal Comune di Umago, dall’Università Popolare di Trieste e dalla Regione Friuli Venezia Giulia, si è inserito in un programma culturale che punta a valorizzare la musica d’autore come ponte tra comunità italiane e croate, tra memoria e contemporaneità.
Ron, con la sua presenza carismatica e la sua voce intramontabile, ha dimostrato ancora una volta di essere un artista senza tempo, capace di parlare al cuore, ma anche di stimolare pensiero e confronto sul mondo che cambia.
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