Russo a gamba tesa: "Dipiazza vuole fare l'Ovovia con i soldi delle pensioni dei triestini" (VIDEO)

Russo a gamba tesa: "Dipiazza vuole fare l'Ovovia con i soldi delle pensioni dei triestini" (VIDEO)

La diretta serale di Trieste Cafe, condotta dal direttore, ha visto come protagonista il consigliere regionale Francesco Russo del Partito Democratico, che ha affrontato con decisione il tema dell'Ovovia, l'opera voluta dal sindaco Roberto Dipiazza. La trasmissione, arricchita dal commento dell'opinionista Stefano Rebek, si è concentrata sulla recente trasferta del sindaco a Roma e sulle polemiche emerse a seguito delle dichiarazioni riguardanti il finanziamento dell’opera.

Il viaggio a Roma e le promesse del sindaco

La discussione si è aperta con un riepilogo del viaggio del sindaco Dipiazza a Roma, che ha riportato notizie apparentemente positive, sostenendo che il Ministero ha classificato l'Ovovia come un'opera strategica, garantendo dunque i finanziamenti necessari. Tuttavia, Francesco Russo non ha esitato a contestare quanto affermato dal sindaco, definendo l'annuncio un "ennesimo bluff" e criticando l’assenza di documenti ufficiali che confermino la reale disponibilità dei fondi.

"Un'opera irrealizzabile"

Russo ha espresso rammarico non solo come politico, ma anche come cittadino, spiegando che il progetto dell'Ovovia è stato ormai bocciato da vari enti, tra cui l'Unione Europea e il Ministero dell'Ambiente italiano, per la sua incompatibilità con le normative ambientali. "Il nostro sindaco continua a tornare da Roma promettendo mari e monti, ma la verità è che non ci sono documenti che confermino l'arrivo di questi soldi," ha affermato Russo, citando anche la perdita dei fondi PNRR destinati all'opera.

"Dipiazza vuole fare l'ovovia con i soldi delle pensioni dei triestini"

Il momento clou della diretta è arrivato quando Russo ha duramente criticato il sindaco, affermando che Dipiazza stia cercando di portare avanti il progetto utilizzando fondi pubblici italiani. "Prima erano soldi europei, ora vuole farla con i soldi delle pensioni dei triestini," ha dichiarato Russo, suscitando grande interesse tra gli spettatori. Il consigliere regionale ha insistito che l’Ovovia non si farà, ma che nessuno ha il coraggio di ammetterlo apertamente.

La storia di promesse non mantenute

Russo ha poi elencato una serie di promesse fatte da Dipiazza zza nel corso dei suoi mandati, sottolineando come molte di queste siano rimaste disattese. Tra le più eclatanti, il tram di Opicina, che nonostante fosse stato annunciato come pronto per l'inaugurazione, è ancora fermo. Anche le promesse relative alla costruzione di piscine terapeutiche e a grandi interventi sul Porto Vecchio sono state citate come esempi di impegni non mantenuti.

La mancanza di fiducia tra cittadini e amministrazione

Durante la trasmissione, Russo ha posto l'accento sul crescente malcontento tra i triestini, che si sentono sempre più presi in giro dalle promesse non realizzate. Ha rivelato che, in soli quattro giorni, sono state raccolte 10.000 firme contro l’Ovovia, a dimostrazione della sfiducia e dell’opposizione cittadina al progetto. Russo ha sfidato il sindaco a raccogliere lo stesso numero di firme a favore dell’opera, convinto che non riuscirebbe ad ottenere nemmeno una frazione di quelle contro.

La conclusione del confronto: l'Ovovia è destinata a non realizzarsi

Russo ha concluso il suo intervento con una previsione molto chiara: "L'Ovovia non si farà, ve lo dico con grande franchezza," ribadendo come le criticità tecniche e ambientali del progetto lo rendano impraticabile. Ha inoltre invitato Dipiazza a dimostrare con documenti ufficiali la reale esistenza dei fondi promessi, pur rimanendo scettico su questa possibilità.

La serata su Trieste Cafe ha visto un confronto molto acceso, con Francesco Russo che ha espresso una forte opposizione al progetto dell'Ovovia e una critica serrata alle scelte dell'amministrazione Dipiazza . La questione resta aperta, ma secondo Russo, i cittadini di Trieste dovranno presto fare i conti con la realtà: l'Ovovia non si farà e la città ha già perso risorse preziose che difficilmente verranno recuperate.

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