Porto vecchio: Cimolino attacca i palazzi pubblici, Gherbassi difende progetto “Porto Vivo” (VIDEO)
Nella serata di mercoledì 10 aprile, i riflettori di Trieste Cafe si sono accesi su un tema centrale per il futuro della città: il destino del Porto vecchio. Il dibattito, trasmesso in diretta social e condotto dal direttore Luca Marsi, ha visto protagonisti Tiziana Cimolino (Verdi) e Ivo Gherbassi (Lega), con la moderazione di Francesco Viviani.
Il confronto si è aperto subito nel vivo, con una domanda netta: “Porto vecchio deve essere destinato a un’area produttiva o diventare un grande parco urbano?”
Cimolino: “Porto verde urbano, ma non sia l’ennesima occasione persa”
La candidata dei Verdi ha espresso con decisione la propria visione: Porto vecchio dovrebbe diventare un grande polmone verde, un'area pensata per i cittadini, con spazi pubblici, musei e zone pedonali. Cimolino ha però sollevato dubbi sulla direzione attuale del progetto, accusando l’amministrazione di puntare su edifici pubblici e uffici che “potrebbero tranquillamente stare in città”.
Ha poi fatto un parallelo con progetti europei, come quello del porto di Amburgo, sottolineando come anche lì il mix tra aree culturali e attività produttive abbia generato un vero recupero urbano. Non manca l’ironia amara sui rischi di vedere “solo aiuoline” al posto di un vero bosco urbano, facendo riferimento a casi recenti come piazza Vittorio Veneto.
Gherbassi: “Un’occasione storica. Sarà un cuore verde moderno e attrattivo”
Dall’altra parte, il leghista Ivo Gherbassi ha difeso con convinzione il progetto “Porto Vivo”, illustrandone il potenziale. Ha parlato di un intervento imponente, con open space, boschi verticali e una forte integrazione tra storico e innovazione architettonica. Secondo Gherbassi, la vera anima produttiva della città si svilupperà altrove, nel nuovo porto e nel polo logistico. “Porto vecchio sarà invece il vero biglietto da visita di Trieste”.
Con toni ottimisti, ha ribadito la propria fiducia nei tempi di realizzazione – dicembre 2026 – e nella capacità del progetto di rilanciare Trieste anche dal punto di vista immobiliare, stimando valori fino a 15.000 euro al metro quadro.
Immobiliare, manutenzione, acqua: le sfide del futuro
Nel dibattito sono emerse anche criticità condivise: la manutenzione del verde, la gestione delle fontane e specchi d’acqua, la capacità di rendere l’area non solo bella ma anche viva e fruibile. Gherbassi ha sottolineato come molti edifici siano vincolati e che il margine di modifica sia minimo, garantendo la tenuta dell’identità storica. Cimolino ha chiesto più trasparenza, attenzione ai dettagli e coinvolgimento della cittadinanza.
Una sfida simbolica per la rinascita di Trieste
Il confronto tra Verdi e Lega non ha visto vincitori, ma ha messo in luce due visioni complementari: da una parte la spinta ecologista e culturale, dall’altra il pragmatismo economico e immobiliare. In mezzo, la sfida per restituire dignità, bellezza e vivibilità a una delle aree più strategiche del capoluogo giuliano.
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