Navi da crociera, mozione AT: centralina di rilevamento su qualità aria sulle Rive
Trieste, 10 maggio 2023 - Assistiamo da tempo ad annunci trionfalistici in merito
all'aumento degli attracchi di crociere nella nostra città, ma l'Amministrazione non
ha mai messo in piedi un sistema di valutazione del relativo impatto
sull'inquinamento atmosferico. Ci pensa la IV Circoscrizione, approvando una
mozione presentata dal consigliere di Adesso Trieste Tommaso Vaccarezza che
chiede di installare una centralina di rilevamento degli inquinanti nell'aria proprio
nella zona interessata dagli attracchi. Un punto di partenza per un ragionamento
critico sul futuro turistico della città.
“In termini di impronta ecologica, avere una nave attraccata sulle Rive equivale ad
avere 12.000 auto in più che circolano per le strade del centro cittadino”, sottolinea
Vaccarezza. “Il Sindaco, in veste di autorità sanitaria locale ha il dovere di esercitare
poteri-doveri di controllo, anche preventivo, a tutela dell'ambiente e della salute
pubblica e di farsi parte attiva nei confronti dell'Agenzia Regionale per la
Protezione Ambientale (ARPA FVG). Per questo chiediamo che vengano
intensificati i controlli sulla qualità dell’aria in prossimità degli scali delle navi da
crociera, anche nel rispetto della cosiddetta Direttiva Seveso, in base alla quale il
responsabile dell’amministrazione comunale deve informare la popolazione dei
rischi a cui è sottoposta e se del caso prendere provvedimenti se le condizioni
ambientali sono invivibili ed esistono pericoli incombenti per i cittadini e le
cittadine. L’installazione, anche temporanea, di una centralina di rilevamento,
potrà darci la misura dell’impatto che l’attracco delle navi da crociera ha sulla
qualità dell’aria nel centro di Trieste”.
Ogni anno nei porti europei situati spesso nel cuore delle città, traghetti, Ro-Ro,
navi da crociera e merci effettuano oltre 2 milioni di approdi. I fumi che escono dai
loro camini durante le manovre e i lunghi stazionamenti determinano l’aumento
delle concentrazioni di inquinanti atmosferici dannosi per la salute umana e
cancerogeni (lo zolfo soprattutto). Ciononostante, le norme impongono un
numero esiguo di controlli sul contenuto di zolfo dei carburanti. Nel 2021, ad
esempio, a fronte di oltre 500.000 scali all’anno di navi nei porti italiani, i controlli
sono stati appena 180.
A Trieste nel 2022, per quanto riguarda in particolare gli scali delle navi da
crociera, sono state registrate 783 toccate nave (+158% sul 2021) nel 2022, con circa
425mila passeggeri movimentati (+276% sul 2021), portando la città ad essere il
secondo scalo crocieristico dell'intera area adriatica. Il carburante utilizzato dalla
maggior parte delle navi da crociera, l’olio combustibile pesante, ha un potere
inquinante 100 volte superiore al normale gasolio e i fumi dei camini, contenenti
ossidi di azoto, ossidi di zolfo e particolato (PM10 e PM2.5) risultano altamente
tossici. La situazione è aggravata dal fatto che le navi bianche attraccano nel
centro cittadino a ridosso di un'area con alta densità abitativa.
Uno studio congiunto condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Sistema
Sanitario Regionale, l'ARPA del Lazio e la ASL Roma 1, ha individuato una
correlazione tra l'incidenza dei tumori e il traffico navale e, in particolare, ha
rilevato nella popolazione residente a 500 metri dal porto un maggiore rischio di
mortalità per tumore al polmone (+37%) e malattie neurologiche (+51%) rispetto a
quella residente in altre zone.
Queste ragioni hanno spinto Adesso Trieste ad aderire all’appello lanciato dalla
rete europea “Cittadini per l’aria” con il quale si chiede all’EMSA, l'Agenzia
Europea per la Sicurezza Marittima, di rendere accessibili i dati dei controlli
effettuati in Europa sul tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo e, in
particolare, che vengano pubblicati i dati non più solo in forma aggregata, come
oggi accade, bensì caso per caso, come in gran parte già avviene per altri tipi di
ispezioni navali.