“Fuori la guerra dalla storia”: Rifondazione Trieste chiede tregua immediata in Ucraina e Palestina
Di fronte alle crescenti tensioni internazionali e ai tragici sviluppi in Ucraina e Palestina, il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea di Trieste alza la voce e chiede con forza l’immediato cessate il fuoco e l’apertura di un tavolo negoziale.
A motivare la presa di posizione è l’ennesimo attacco aereo che ha colpito la città ucraina di Sumy, causando – secondo quanto emerso – un pesante bilancio di vittime civili. “Un crimine imperdonabile, figlio del terrorismo di Stato”, afferma il PRC, che paragona la strategia di Mosca a quella del governo israeliano di Netanyahu nei territori di Gaza e Cisgiordania.
Dalla Bosnia al presente: “Serve una svolta come dopo Tuzla”
Il partito richiama alla memoria episodi del recente passato, come la strage di Tuzla del 27 maggio 1995 in Bosnia-Erzegovina, dopo la quale si aprì finalmente una finestra per la diplomazia. “Anche oggi – sottolinea il PRC – si può e si deve agire: le atrocità non devono alimentare vendette, ma favorire l’urgenza di una tregua e di colloqui seri”.
L'appello è chiaro: serve un'azione decisa dell’ONU, spinta da un’Unione Europea “che ritrovi il coraggio di esercitare un ruolo da potenza civile”. Solo così, affermano dal partito, si potrà avviare un confronto credibile tra le parti in conflitto, con il coinvolgimento di garanti internazionali.
“I popoli hanno già pagato abbastanza”
La denuncia del PRC non risparmia critiche al regime russo, ma si estende anche al destino delle popolazioni coinvolte. “I crimini del militarismo e dell’imperialismo di Mosca – si legge nella nota – hanno già fatto soffrire troppo il popolo ucraino e quello russo. È tempo di cambiare strada”.
A Trieste, il partito annuncia nuove iniziative di piazza, in continuità con la manifestazione del 15 marzo scorso, organizzata insieme ad altre forze politiche, associazioni e movimenti pacifisti.
Lo slogan che accompagnerà l’impegno del PRC nel 2025 è eloquente: “Fuori la guerra dalla storia”, una frase che fu resa celebre dalla partigiana Lidia Menapace, oggi più attuale che mai.