Europa, futuro e scelte coraggiose: il PD di Trieste avvia il confronto con Conti, Spitaleri e Cuperlo

Europa, futuro e scelte coraggiose: il PD di Trieste avvia il confronto con Conti, Spitaleri e Cuperlo

Si è tenuto nella mattinata di sabato 29 marzo l’incontro pubblico promosso dal Partito Democratico di Trieste dal titolo “Il coraggio delle scelte in un’Europa che cambia”. Un evento ricco di contenuti e spunti di riflessione, che ha visto gli interventi della segretaria regionale Caterina Conti, del costituzionalista ed esperto di diritto europeo Fabio Spitaleri, e del deputato Gianni Cuperlo.

A introdurre l’appuntamento è stata la segretaria provinciale del PD Maria Luisa Paglia, che ha sottolineato il ruolo potenziale di Trieste in questo nuovo scenario globale:
«Trieste, per la sua storia e la sua posizione strategica, può essere un crocevia naturale delle trasformazioni che stanno interessando l’Europa. Il dibattito sul futuro europeo coinvolge anche il nostro porto: dobbiamo cogliere questi cambiamenti come opportunità di crescita».

Ha poi preso la parola Caterina Conti, con un intervento accorato e diretto:
«La politica internazionale oggi ci toglie il sonno. Dopo aver fatto gli europei, ora dobbiamo fare l’Europa. Dobbiamo renderla all’altezza della complessità che stiamo vivendo».

Decisamente lucido e analitico l’intervento di Fabio Spitaleri, professore di Diritto dell’Unione Europea, che ha tracciato un quadro realistico delle trasformazioni in corso:
«Sono scomparsi i tre pilastri che per 30 anni hanno garantito stabilità e crescita: la difesa garantita dagli Stati Uniti e dalla NATO, il libero commercio basato su filiere globali e l’energia a basso costo dalla Russia. Questo mondo non esiste più».

A chiudere l’incontro è stato Gianni Cuperlo, che ha lanciato un appello al ritorno di una politica seria e consapevole:
«Viviamo in un mondo in fiamme, in cui l’Europa è afona e la democrazia fragile. Dobbiamo tornare a una politica con la sapienza delle lezioni del passato».

L’evento ha visto una buona partecipazione del pubblico, con interventi sentiti e articolati da parte dei presenti, segno dell’interesse e del bisogno di dibattito su un’Europa da ripensare, a partire dai territori.