Dipiazza a Trieste Cafe: «I Balcani devono entrare in Europa. Trieste è la loro capitale naturale»
Durante la diretta serale di Trieste Cafe, il sindaco Roberto Dipiazza ha affrontato un tema che gli sta particolarmente a cuore: il rapporto tra Trieste e i Balcani. Con tono diretto e appassionato, il primo cittadino ha sottolineato l’importanza dell’area balcanica per il futuro dell’Europa e il ruolo centrale che Trieste può e deve giocare in questa prospettiva.
«Finalmente si parla dei Balcani, una cosa a cui tengo moltissimo», ha dichiarato Dipiazza. «Sappiamo che lì ci sono ancora truppe schierate, perché altrimenti rischiano di farsi male, ma è ora che questi Paesi entrino nell’Unione Europea: la Serbia, la Macedonia, la Bosnia. In un momento drammatico come questo per l’Europa, con la guerra in corso tra Russia e Ucraina, è fondamentale pensare anche a questa parte del continente».
Il sindaco ha poi espresso soddisfazione per le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha ricordato Trieste come un punto di riferimento strategico, definendola “capitale naturale” per i Balcani. «Mi ha fatto piacere che Tajani abbia parlato di Trieste in questi termini – ha commentato Dipiazza –. Trent’anni fa tutti venivano a fare la spesa qui. Tu sei giovane, ma io ero nei supermercati e so di cosa parlo. Trieste era davvero la capitale commerciale per tutta l’area balcanica».
Trieste, ponte culturale e sociale tra l’Italia e i Balcani
Nel suo intervento, Dipiazza ha voluto sottolineare anche il legame profondo che la città continua ad avere con le comunità balcaniche: «Abbiamo un rapporto straordinario con la comunità serba», ha spiegato. «Conosciamo le loro tradizioni, tanto che ogni anno lasciamo gli alberi di Natale in piazza fino al 15 gennaio, per rispettare il loro calendario. Sono piccoli gesti, ma significano tanto».
Una presenza non solo culturale, ma anche concreta nella vita quotidiana della città. «Tutti i cantieri che vedi a Trieste – ha aggiunto – sono portati avanti in gran parte da lavoratori serbi o rumeni. È una forza lavoro fondamentale per la nostra economia e per lo sviluppo urbano».
Con questo intervento, il sindaco ha voluto ribadire la vocazione internazionale di Trieste, città da sempre crocevia di popoli, culture e scambi, e oggi più che mai candidata a essere un ponte stabile tra l’Italia e i Paesi dei Balcani occidentali.
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