AdriaTronics: sindacati, advisor cercherà acquirente

AdriaTronics: sindacati, advisor cercherà acquirente

I vertici del fondo FairCap proprietari della AdriaTronics (ex Flex) hanno siglato un accordo oggi nel corso di una riunione al tavolo del Mimit impegnandosi a nominare un advisor che avrà l'incarico di cercare un soggetto industriale interessato a subentrare all'attuale gestione di AdriaTronics e soprattutto di garantire occupazione e attività industriali. Lo rendono noto i sindacati Fim, Fiom e Uilm in un comunicato congiunto diffuso al termine della riunione stessa. L'accordo avrà una durata di 3 mesi durante i quali l'advisor di concerto con le istituzioni dovrà individuare un "soggetto in grado di garantire un piano industriale affidabile". Durante questi mesi i lavoratori saranno collocati in Cigs mentre, allo stesso tempo, proseguiranno le attività in corso di AdriaTronics per i clienti "ereditati" da Flex, precisano i sindacati. Nello stesso periodo Fair Cap e AdriaTronics "non potranno mettere in campo azioni unilaterali nei confronti dei lavoratori". Nei prossimi mesi un monitoraggio verificherà che "gli impegni assunti oggi si concretizzino nel più breve tempo possibile", segnalano ancora Fim, Fiom e Uilm. I sindacati giovedì 3 aprile nel corso di una assemblea informeranno i lavoratori su quanto discusso e concordato oggi con istituzioni, Confindustria e FairCap. La prossima riunione del tavolo ministeriale è stata convocata il 5 maggio alle ore 15. (ANSA).  DO

 

FLEXTRONICS/ADRIATRONICS - USB: Definito al tavolo ministeriale un verbale che scongiura azioni unilaterali. Ora via ad un vero percorso di vendita e reindustrializzazione.

Il tavolo odierno presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha sancito ulteriormente la necessità di avviare quanto prima un percorso che tolga dalle mani del fondo Faircap lo stabilimento triestino ex Flextronics, oggi Adriatronics.

Dopo voci di possibili speculazioni immobiliari, l'incontro ha permesso di rimettere sui binari giusti la discussione, con la definizione di un verbale sottoscritto da tutte le parti al tavolo che ha lo scopo di mettere in fila i termini della vendita dello stabilimento.

Di fatto Faircap si è resa finalmente disponibile a cedere lo stabilimento a condizioni che ne permettano la reale attrattività verso un eventuale compratore. Un percorso necessariamente da gestire senza iniziative di carattere unilaterale da parte dell'azienda.

I presupposti di partenza del verbale definito presso il Mimit sono ovviamente quelli di individuare un soggetto industriale affidabile, in grado di presentare un progetto industriale credibile, in grado di garantire l'assorbimento di tutto il personale e garantire vere prospettive per il futuro.

Questi presupposti saranno oggetto della verifica costante tra le parti. Mentre il compito di ricerca di un reindustrializzatore viene demandato ad un advisor nominato in condivisione col il Ministero.

L'avvio di tale percorso ovviamente andrà gestito in sintonia con Faircap, anche dal punto di vista dell'intervento di eventuali ammortizzatori sociali utili a garantire il tempo necessario a tale operazione. 

Per la nostra organizzazione sindacale il ruolo istituzionale fin qui si è dimostrato fondamentale; l'approccio intransigente anche della Regione dimostra la volontà di non voler permettere un depauperamento industriale del territorio di Trieste, già pesantemente colpito dalle crisi industriali e occupazionali.

Per USB il percorso è ancora lungo e complesso. Servirà infatti un monitoraggio costante delle azioni di Faircap sia da parte istituzionale, sia da parte sindacale.
Il verbale di oggi va agito come primo strumento importante di tutela di tutte le lavoratrici ed i lavoratori e saremo costantemente impegnati a monitorare l'atteggiamento del fondo Faircap rispetto a quanto stabilito oggi.

A dirlo Sasha Colautti, componente dell'esecutivo nazionale e responsabile dell'industria per l'Unione Sindacale di Base.

“Il passaggio di oggi apre per Adriatronics uno spiraglio di opportunità anche temporale per riaprire una partita molto difficile ma da giocare fino in fondo. In questa fase il ruolo del Mimit sarà estremamente importante nel dare gli indirizzi più opportuni a FairCap e le eventuali garanzie per agevolare l’individuazione di un soggetto industriale che subentri e conservi l’occupazione. Lo strategico settore delle comunicazioni in cui opera da decenni il sito produttivo è un valore aggiunto soprattutto nella congiuntura attuale. L’appello dei lavoratori e dei loro rappresentanti è stato puntuale e chiarissimo”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani in merito a quanto emerso dal tavolo di crisi su Adriatronics riunito oggi al Mimit e che ha seguito personalmente.
Le indicazioni della deputata dem fanno seguito a un incontro con sindacati e lavoratori ex Flextronics tenutosi lunedì sera a Trieste, cui hanno partecipato anche il consigliere regionale Roberto Cosolini e della segretaria regionale Pd Fvg Caterina Conti, nel quale “è stato fatto il punto sulla specifica crisi e sulla progettualità industriale per l’area triestina”, si rende noto.


“É terminato il tavolo di crisi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza di AdriaTronics (ex FLEX). Fin dall'inizio, il passaggio di proprietà al fondo tedesco FairCap ci aveva lasciato perplessi perché è privo di un piano industriale concreto e rischia di lasciare a casa 344 lavoratori: uno scenario inaccettabile a cui ci opponiamo fortemente.

Oggi é stato trovato un accordo con FairCap per un passaggio di consegne a seguito della nomina di un advisor che, entro tre mesi, avrà il compito di individuare un soggetto industriale che subentri all’attuale gestione garantendo l’occupazione dei lavoratori con un piano concreto.

Per questi tre mesi, i dipendenti dello stabilimento verranno messi in Cassa di solidarietà difensiva e FairCap si impegna a non fare licenziamenti collettivi né a vendere gli immobili a soggetti terzi. Il prossimo tavolo ministeriale è stato convocato il 5 maggio.

Come Fratelli d'Italia continueremo a sposare l’intransigenza del Ministero e monitoreremo gli sviluppi di questa vicenda. È nostro dovere mantenere la linea di strenua difesa del tessuto industriale di Trieste stando, come sempre, al fianco dei lavoratori. Non lasceremo che diventino vittime sacrificali di un’acquisizione ad opera di un fondo che non tutela altro che non sia il proprio fatturato. Finché FairCap metterà a repentaglio la dignità lavorativa dei 344 lavoratori del sito, Fratelli d’Italia non mollerà di un centimetro affinché venga garantita la continuità lavorativa degli stessi”.

Questa la nota dell’On. Nicole Matteoni, deputata e segretario provinciale di Fratelli d’Italia Trieste.