Carenza di infermieri in Friuli Venezia Giulia: Martines propone garanzie su lingua e formazione per gli infermieri indiani
"Se mai si dovessero aprire le porte
anche agli infermieri indiani (esiste un protocollo con il
Governo indiano non ancora operativo e non portato all'attenzione
della Conferenza Stato-Regioni) questo avvenga con le dovute
garanzie della comprensione linguistica e di un aggiornamento
professionale, perché sono legate a doppio filo alla sicurezza
del paziente".
Lo auspica, in una nota, il consigliere regionale Francesco
Martines (Pd) replicando alla risposta dell'assessore regionale
alla Salute, Riccardo Riccardi, all'interrogazione attraverso la
quale l'esponente dem chiedeva alla Giunta se a fronte della
"carenza di infermieri professionali" fosse previsto l'arrivo di
infermieri indiani anche in Friuli Venezia Giulia.
"Prendiamo atto che il nodo personale ha una dimensione nazionale
e che le misure da mettere in campo esplicheranno i loro effetti
quantomeno nel medio periodo, quindi è comprensibile che si
cerchino altre soluzioni più o meno temporanee. In assenza di
altre possibilità, dunque, il reperimento di queste risorse
professionali anche all'estero, come è già stato fatto per
personale di origine argentina, può essere una soluzione, ma va
verificata con rigore sia la loro competenza professionale sia la
loro capacità linguistica" raccomanda Martines.
"Visto che la carenza di infermieri in Friuli Venezia Giulia si
attesta a meno 357 unità, come ha fatto sapere in aula Riccardi,
verrà dunque valutata questa opportunità e l'arruolamento sarà
centralizzato a livello di Arcs per le tre aziende sanitarie
della regione, in questo caso sarà fondamentale seguire procedure
approfondite di formazione professionale e linguistica proprio
per il ruolo che ricopriranno e che li porterà a interagire con
situazioni di fragilità e con persone in situazioni di bisogno".