Cinque anni fa veniva spento definitivamente l'Altoforno della Ferriera di Servola
Il 9 aprile 2020 viene spento, definitivamente, l'Altoforno della Ferriera di Servola. Sono passati cinque anni da quello che è stato anche un fatto simbolico: si chiude - così sembrava - anche un'epoca, quella dell'era industriale basata sul carbone e su di un modo di produrre acciaio con un impatto pesante sul territorio, sull'ambiente, sulle persone. Un bilancio su cosa è cambiato da allora sarà fatto martedì 8 aprile 2025 (Ore 18.00) all'Antico Caffè San Marco all'incontro "La Ferriera di Trieste, frammenti di una fine?" con, tra gli altri, Enrico Conte, ex direttore Lavori pubblici del Comune di Trieste, Michele Babuder, assessore alla pianificazione urbana del Comune, Vittorio Torbianelli Commissario Autorità Portuale sistema Orientale e Monica Mazzolini curatrice e critica fotografica. Contestualmente sarà inaugurata una mostra dallo stesso titolo, visitabile fino all'11 maggio 2025. Nel 1910, ricorda Enrico Conte, l'impianto fu celebrato al Politeama Rossetti da Filippo Tommaso Marinetti che, lanciando il Manifesto futurista, disse, tra l'altro, "ci si avvia verso Servola i cui fumi biancastri sembrano pilastri enormi eretti a sostenere le rosseggianti volte della notte...ne sorvegliano l'immane colata incandescente, i mostruosi camini, giganti burberi... oh!...come invidiamo le case appollaiate sulle colline circostanti, le case attente a cui la gioia ubriacante del fuoco incendia gli occhi ogni notte, come invidiamo le nuvole dalle facce accaldate e l'orizzonte marino solcato da lunghi riflessi scarlatti". A distanza di un secolo, "in una nuova era, le ciminiere vengono demolite tra fuochi di artificio, con entusiasmo misto a nostalgia, di un Borgo che vorrebbe rinascere". (ANSA). DO ANSA foto Bianca D.