Dudine: "Il futuro è nel Porto Vecchio", Postiglione: "Serve molto di più per trattenere i giovani" (VIDEO)

Dudine: "Il futuro è nel Porto Vecchio", Postiglione: "Serve molto di più per trattenere i giovani" (VIDEO)

Trieste è una città che offre reali opportunità lavorative per i giovani o continua a spingerli verso l’emigrazione? Questo è stato il tema centrale del nuovo appuntamento di "Giovani al voto", il format di Trieste Café che da anni porta nelle case dei triestini il dibattito politico tra le nuove generazioni. A confrontarsi, Samuel Postiglione dei Giovani Democratici e Riccardo Dudine di Civica Idea Giuliana, con la conduzione di Luca Marsi e la partecipazione di Francesco Viviani.

Trieste, città di opportunità o di partenze?

Ad aprire il confronto è stato Riccardo Dudine, che ha voluto sottolineare come lasciare la città non sia sempre un problema, ma una possibilità di crescita personale:
"Emigrare non deve essere visto solo come una fuga, ma anche come un’occasione per formarsi. L’importante è che poi ci siano le condizioni per rientrare e lavorare qui a Trieste", ha spiegato.

Secondo Dudine, Trieste è una città con forte vocazione scientifica, grazie a istituzioni di eccellenza come SISSA, OGS e il sincrotrone Elettra, che potrebbero offrire ai giovani un futuro lavorativo all’altezza delle loro ambizioni. Inoltre, ha ricordato le politiche regionali che stanno finanziando diversi progetti per il lavoro giovanile, tra cui il potenziamento dell’Urban Center, un hub pensato per sostenere startup e imprese emergenti.

Dudine ha poi sottolineato il ruolo chiave del Porto Vecchio, un’area che nei prossimi anni potrebbe trasformarsi in un polo attrattivo per aziende tecnologiche e innovazione, generando nuove opportunità per chi vuole costruire la propria carriera a Trieste.

Postiglione: "Troppi giovani vogliono andarsene"

Più critico invece Samuel Postiglione, che ha portato dati concreti sulla fuga dei giovani dalla città e dalla regione:
"Abbiamo condotto un sondaggio tra i ragazzi del Friuli Venezia Giulia e l’84% di loro vorrebbe trasferirsi all’estero. I motivi? Mancanza di stabilità contrattuale, salari bassi e assenza di prospettive di crescita".

Postiglione ha poi evidenziato le disuguaglianze nel mondo del lavoro, in particolare la differenza salariale tra uomini e donne, la precarietà dei contratti e l’incertezza per il futuro. Ha inoltre parlato della necessità di politiche attive per attrarre e trattenere i giovani talenti, puntando su incentivi per le startup e un maggiore sostegno all’occupazione giovanile.

"Trieste è la seconda città italiana per numero di startup, ma possiamo e dobbiamo fare di più. Non dico che possiamo diventare la nuova Silicon Valley europea, ma abbiamo tutte le potenzialità per diventare un vero polo dell’innovazione" ha aggiunto.

Replica e confronto: Urban Center e strategie di sviluppo

Dudine ha poi replicato alle critiche, facendo notare come proprio il Partito Democratico abbia votato contro lo sviluppo dell’Urban Center, un progetto che invece potrebbe essere una leva importante per il futuro della città.
"Trieste sta investendo nei giovani e nella ricerca. Non si può pretendere che tutto cambi dall’oggi al domani, ma il percorso è avviato e i progetti a lungo termine stanno già dando risultati" ha dichiarato.

Dall’altro lato, Postiglione ha ribadito l’importanza di creare spazi concreti in cui i giovani possano formarsi, lavorare e crescere professionalmente, senza dover necessariamente cercare opportunità fuori città.

Una sfida aperta

Il confronto ha messo in evidenza due visioni diverse, ma entrambe orientate a rendere Trieste una città più attrattiva per i giovani. Da una parte, chi vede un percorso di crescita già in atto, dall’altra chi denuncia una situazione ancora critica.

Una cosa è certa: la questione giovanile a Trieste rimane una delle sfide più importanti per il futuro della città.

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