Shock a Trieste, docente di sostegno toccava ripetutamente giovanissime nelle parti intime

La Procura della Repubblica di Trieste ha eseguito alcuni giorni orsono la misura interdittiva della sospensione dell'attività di insegnante/maestro presso le strutture scolastiche pubbliche nonché la misura cautelare del divieto di avvicinamento a quattro ragazze tredicenni nei confronti di un uomo ultraquarantenne che svolge la professione di maestro/istruttore educativo nel servizio di sostegno socio-assistenziale di un complesso scolastico di questa città. Lo scrivente non intende fornire ulteriori particolari per non rendere riconoscibili le minori coinvolte nella vicenda, e dunque con la sola finalità di tutelare queste ultime.

L'attività investigativa è iniziata sulla base di confidenze fatte in ambito scolastico a due insegnanti da due ragazze frequentanti la scuola media: le giovani lamentavano che l'insegnante adottava comportamenti inadeguati che le mettevano a disagio, come toccamenti sul sedere e come battute allusive ad evidente sfondo sessuale, effettuate durante i pasti, prendendo a pretesto determinati tipi di frutta. L'insegnante inoltre vestiva con capi attillati ed aderenti particolarmente nella zona genitale, in modo da evidenziarla e da porre così in imbarazzo i suoi giovani interlocutori.

Le indagini, dirette dal Sostituto Procuratore Maddalena Chergia e condotte dalla Polizia locale del Comune di Trieste, con impiego del personale sia del Nucleo Antiviolenza, Stalking ed Abusi che del Nucleo di Polizia Giudiziaria, hanno consentito di accertare che quegli atteggiamenti deplorevoli avevano riguardato anche altre ragazzine, le quali in occasione di vari giochi erano state ripetutamente toccate sul seno o sul sedere. Sono state acquisite numerose testimonianze di insegnanti, educatori e minori, dai quali è stata complessivamente confermata la sussistenza di quei fatti nonché la ricerca immotivata, da parte dell'indagato, della compagnia di varie ragazzine. Il materiale probatorio si è arricchito pure di eloquenti immagini dell'indagato, colto mentre attuava comportamenti impropri durante alcune fasi di gioco con le minorenni a lui affidate, come ad esempio l'aiuto da lui offerto ad una ragazza per scendere da una spalliera, nel corso del quale le aveva posto una mano sul seno.

Grazie alla professionalità, all'impegno ed alla rapidità profusi degli inquirenti in questo delicatissimo ambito investigativo, gli elementi raccolti hanno consentito al pubblico ministero titolare del procedimento di formulare una dettagliata richiesta di misura cautelare, sulla quale il G.I.P. ha provveduto con tempestività. La misura è stata eseguita il 31 marzo e l'interrogatorio di garanzia è avvenuto il 5 aprile scorso, nel corso del quale l'insegnante indagato ha reso significative ammissioni.

Premesso che non va dimenticato che in questo momento processuale vige la presunzione d'innocenza - com'è vero per ogni soggetto sottoposto alle indagini - , lo scrivente ritiene doverosa l'emissione del presente comunicato sia perché reputa necessario verificare se siano sussistiti ulteriori casi analoghi non ancora individuati sia perché considera opportuno sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza che, ai fini dell'efficace svolgimento delle investigazioni, ha la tempestività nella denuncia dei fatti di aggressione alla sfera sessuale di minorenni: comportamento tanto più grave quando avviene nei confronti di giovani che vivono la delicata fase della pubertà.