Caso Resinovich, Ore 14 rivela: la temperatura avrebbe rallentato la decomposizione: ora cambia tutto?

Caso Resinovich, Ore 14 rivela: la temperatura avrebbe rallentato la decomposizione: ora cambia tutto?

Nel corso della puntata di giovedì pomerigigo "Ore 14", Milo Infante ha introdotto nuovi elementi che stanno emergendo sul caso di Liliana Resinovich. La trasmissione ha puntato l'attenzione sulle ultime analisi in corso presso l'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Milano, sollevando dubbi e ipotesi sull'effettiva data della morte di Liliana, scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata il 5 gennaio 2022.

La scoperta di resti di colazione: coincidenze con le dichiarazioni di Sebastiano
Milo Infante ha riportato l'importanza di alcuni ritrovamenti effettuati nello stomaco di Liliana, che sembrano corrispondere alla colazione che Sebastiano, il marito, ha dichiarato di aver consumato con lei l'ultima mattina trascorsa insieme. Questo dettaglio ha riacceso il dibattito sulla possibile data della sua morte.

Temperature e decomposizione: un nuovo mistero
L'inviata Marta Cioncoloni, collegata dall'Istituto di Medicina Legale di Milano, ha riportato un altro dettaglio rilevante: la temperatura nel luogo dove è stato ritrovato il corpo di Liliana era di circa 4 gradi, una temperatura che potrebbe aver rallentato i processi di decomposizione, spostando così la data della morte della donna a giorni precedenti rispetto a quanto inizialmente ipotizzato.

Nuove ipotesi sulla data della morte
Secondo queste nuove analisi, la morte di Liliana potrebbe risalire proprio al giorno della sua scomparsa, il 14 dicembre, una conclusione che potrebbe rivoluzionare l’intera indagine. Tuttavia, rimangono molte incognite: esperti e medici legali stanno ancora valutando con attenzione tutti gli elementi.

Conservazione del corpo: un dettaglio fondamentale
Infante ha sottolineato come, secondo queste nuove rivelazioni, la conservazione del corpo di Liliana potrebbe essere stata influenzata dalle basse temperature del luogo di ritrovamento, paragonabili a quelle di una cella frigorifera. Tuttavia, la dottoressa Bruzzone ha ribadito che non sono stati riscontrati segni di congelamento, mantenendo aperte molte ipotesi.

La questione del rigor mortis e le analisi oculari
Durante il dibattito, è stato anche discusso il rigor mortis e un altro dettaglio controverso: la presenza di liquido nel bulbo oculare di Liliana al momento del ritrovamento, una condizione difficile da spiegare se la morte fosse avvenuta il 14 dicembre, come suggerito dalle nuove ipotesi.

Conclusione: un giallo ancora aperto
Il caso Liliana Resinovich continua a lasciare aperte molte domande. Mentre le indagini proseguono, resta da capire se si tratti di un suicidio o di un omicidio. La data della morte potrebbe giocare un ruolo cruciale per individuare eventuali responsabilità di terze persone nella scomparsa e morte della donna.

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