Bimbo ucciso a Muggia, allarme psichiatri: «Nessuna diagnosi ora, servono prudenza e rispetto»

Foto di Hasty Words da Pixabay [...]

Bimbo ucciso a Muggia, allarme psichiatri: «Nessuna diagnosi ora, servono prudenza e rispetto»

E' troppo presto per capire cosa sia scattato nella mente della mamma che in provincia di TRIESTE ha ucciso il figlio di 9 anni. Per Guido Di Sciascio, neo presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), questo il momento del dolore, non delle 'diagnosi'. Lo specialista invita alla "massima cautela nell'interpretare un episodio così drammatico. Al di là della costernazione di fronte a un evento di questo tipo - dichiara all'Adnkronos Salute - l'unico elemento che abbiamo è che siamo in una fase di separazione e nella storia degli infanticidi è già accaduto che il gesto fosse rivolto in modo ricattatorio o vendicativo verso l'altro genitore". Tuttavia, secondo lo psichiatra è difficile collocare quanto accaduto in uno schema clinico definito. "Esiste anche una categoria che viene chiamata 'suicidio allargato': invece di togliersi la vita, la persona uccide qualcuno molto vicino e questo accade in alcuni contesti di grave depressione", spiega l'esperto. "Ma oggi - insiste - è assolutamente prematuro fare valutazioni di questo genere. Con i dati attuali non possiamo trarre conclusioni". Di Sciascio sottolinea che la dinamica potrebbe anche non essere legata a una condizione psichiatrica. "Potrebbe trattarsi - ragiona il presidente Sip - di un gesto rivolto contro il partner, un atto per farlo soffrire. Sono comportamenti che, pur essendo evidentemente patologici dal punto di vista morale e relazionale, non sempre provengono da persone note ai servizi o con diagnosi psichiatriche". Lo specialista ci tiene a ribadire "i limiti di qualunque interpretazione immediata: un commento tecnico vero e proprio non è possibile in questa fase, qualsiasi inquadramento clinico adesso sarebbe azzardato". (Opa/Adnkronos Salute)