Inaugurata in Consiglio Regionale la mostra di Adriano Piu (VIDEO)

Un artista un po' ribelle che ha saputo, grazie alla moglie Serena, la sua musa, e ai consigli di amici di fama mondiale come Christo e Arman, portare la sua arte in giro per l'Italia e per l'Europa. Adriano Piu è il protagonista dell'antologica inaugurata nel salone dei Passi perduti del Consiglio regionale. Undici opere realizzate tra il 2006 e il 2023, che danno piena espressione della sua poliedricità nell'utilizzo dei materiali e delle forme d'arte.
 
E' stato il presidente dell'Aula, Mauro Bordin, a presentare l'evento di fronte a numerosi consiglieri regionali. "Con questa mostra si riprende, anche per la nuova legislatura, la consuetudine di portare l'arte e gli artisti all'interno del Palazzo. Il merito, in quest'occasione, è dell'ex consigliere Alfonso Singh che ha dato vita alla collaborazione con un talento artistico che ha un legame fortissimo con il territorio". Piu, classe 1954, infatti vive e opera nel borgo di Chiarmacis, a Rivignano Teor. "Ci rende orgogliosi averlo qui per quello che dà con le sue opere alla comunità regionale - ha detto ancora Bordin - e per esser stato capace di farsi apprezzare anche all'estero grazie alle numerose esposizioni realizzate in tutta Europa".
 
Dopo i saluti del vicegovernatore, Mario Anzil, la parola è passata proprio all'artista. "Sono onorato di essere qui e devo ringraziare Singh per avermi proposto di esporre le mie opere in uno spazio così importante - ha ricordato, per poi raccontare i suoi inizi -. Sono un autodidatta che ha sempre rifiutato le scuole d'arte, utili a sfornare professori ma non artisti. Ho preferito studiare da solo, nasco astrattista e questo mi ha anche permesso di sperimentare le materie più diverse".
 
La moglie Serena e il luogo dove vive oggi gli permettono "di creare in totale tranquillità, ma in passato, realizzate le prime mostre in Italia, è stato un incontro a Nizza a cambiarmi la vita. Ho avuto modo di conoscere e frequentare per una settimana Christo e Arman, due mostri sacri - ha aggiunto -. Dicevano che nei miei quadri mancava qualcosa, mancava l'arte, quella che avevo dentro ma che non riuscivo ad esprimere. Mi hanno fatto il lavaggio del cervello e mi hanno consigliato di tornare a casa e fare ciò che volevo. Ci sono riuscito, con esposizioni a Bruges, Bruxelles, Colonia, Monaco e in tutta la Svizzera. Ed eccomi qui".