Bergantini: «Il rispetto della legge non è opinabile. L’irregolarità non può mascherarsi da diritto di culto»
«Il rispetto della legge non è opinabile. L’irregolarità, specie quando incide sulla libertà degli altri cittadini, non può essere difesa in nome di diritti che presuppongono proprio il rispetto delle regole». Con queste parole, il Presidente del Consiglio Comunale di Monfalcone, Gabriele Bergantini, è intervenuto sul recente dibattito legato alla chiusura di un luogo di culto non conforme alle norme urbanistiche.
Secondo Bergantini, la sentenza del Consiglio di Stato va rispettata, al di là delle posizioni ideologiche o delle appartenenze politiche. «È legittimo commentare le sentenze o non condividere certe scelte politiche – ha affermato – ma non è accettabile trasformare l’applicazione chiara delle norme in un attacco all’Amministrazione comunale o ai suoi tecnici, che stanno solo adempiendo al loro dovere».
Il Presidente ha poi lanciato un monito verso «chi ha già dimostrato di anteporre fini politici personali al bene della comunità straniera che afferma di rappresentare», sottolineando come alcuni atteggiamenti stiano cercando di alimentare «contestazione sociale contro un’Amministrazione che lavora nel nome della legalità e della libertà di tutti».
Bergantini ha chiarito che il diritto di culto non è messo in discussione, ma ciò che viene contestato è «la pretesa di esercitarlo in violazione delle norme urbanistiche». In questo senso, ha spiegato che l’abuso edilizio rilevato «incide negativamente sulla vita dei residenti» e non può essere giustificato dietro la tutela di un diritto sacrosanto, che richiede però legalità per essere effettivo.
Infine, ha accolto positivamente l’apertura al dialogo di un’altra associazione della stessa comunità, «che ha scelto il confronto nel rispetto delle regole e dei valori condivisi», ribadendo che l’integrazione passa anche attraverso la legalità e il riconoscimento del contesto sociale in cui si vive.