"Trieste merita sicurezza": Rescigno appoggia le zone rosse, Pasino punta su integrazione selettiva (VIDEO)
Mercoledì 15 gennaio 2025, durante la diretta di Trieste Cafe, si è svolto un confronto tra Vincenzo Rescigno, esponente di Fratelli d'Italia, e Alberto Pasino di Punto Franco, sul tema delle zone rosse a Trieste e sulla sicurezza. L'istituzione di queste zone rosse in aree come largo Barriera e Piazza Garibaldi ha suscitato molte discussioni in città. Il conduttore Luca Marsi ha chiesto se la decisione presa in Prefettura fosse troppo tardiva o se ci fosse ancora tempo per ottenere risultati concreti.
Vincenzo Rescigno: Lo Stato deve essere presente per garantire la sicurezza
Vincenzo Rescigno ha dichiarato che lo Stato deve essere presente dove ci sono criticità, in particolare a Trieste, che da tempo sta vivendo fenomeni criminali mai visti prima. "Trieste non è più quella città tranquilla di confine che conoscevamo. Oggi la città si confronta con problematiche che già altre metropoli italiane vivono da tempo", ha affermato. Rescigno ha poi messo in evidenza come le zone rosse siano ormai una pratica adottata in molte altre città italiane come Milano, Roma, Firenze, e Venezia per arginare i fenomeni di criminalità. "La sicurezza è un bene inviolabile che va tutelato con ogni mezzo possibile", ha aggiunto, sostenendo che le zone rosse siano uno strumento necessario per proteggere la comunità.
Alberto Pasino: Immigrazione e criminalità, la questione dell'integrazione
Alberto Pasino, rispondendo alle dichiarazioni di Rescigno, ha voluto precisare che la criminalità non deve essere ridotta a una mera questione di immigrazione irregolare. "Non tutti i fenomeni criminali sono legati all'immigrazione. Molti migranti irregolari, purtroppo, non trovano un'adeguata integrazione nella nostra società e finiscono per essere sfruttati dalla criminalità", ha spiegato Pasino. Secondo Pasino, il vero problema è che la mancata integrazione crea disagi e porta a situazioni di isolamento e delinquenza. "Dobbiamo accogliere chi è disposto a lavorare e a contribuire alla società, ma allo stesso tempo dobbiamo escludere chi vuole approfittare del nostro sistema", ha affermato, enfatizzando l'importanza di politiche di integrazione efficaci per prevenire il crimine.
Sicurezza e politiche di immigrazione: chi ne beneficia politicamente?
La discussione si è poi spostata sull'impatto politico che la gestione delle zone rosse e della sicurezza ha sul governo e sulle prossime elezioni. Luca Marsi ha chiesto se la crisi di sicurezza stesse avvantaggiando la maggioranza o l'opposizione. Rescigno ha sostenuto che, in situazioni di paura, l’elettorato tende a cercare rassicurazione in una politica più autoritario-conservatrice. "I cittadini, preoccupati per la sicurezza, potrebbero sentirsi più sicuri sotto un governo che adotta misure dure", ha affermato. Pasino, tuttavia, ha sottolineato che speculare sulla paura non porta a soluzioni reali. "La speculazione politica non risolve i problemi. La gazzarra politica non è la risposta alla crescente criminalità", ha dichiarato Pasino.
Le soluzioni per Trieste: sicurezza e integrazione per un futuro migliore
La discussione si è conclusa con un appello alla necessità di soluzioni concrete per il futuro della città. Rescigno ha sottolineato che l'immigrazione incontrollata è uno dei principali fattori di preoccupazione, ma ha anche ribadito che l'integrazione è fondamentale per evitare l’insorgere di problematiche criminali. "Il futuro di Trieste dipende dalla capacità di integrare chi arriva in città, ma anche di fare selezione su chi è disposto a rispettare le leggi", ha affermato.
Pasino ha invece richiamato l'attenzione sulla necessità di politiche di integrazione inclusiva e di una gestione più efficace dei flussi migratori, che permetta di accogliere chi è disposto a lavorare e a contribuire positivamente alla società. "La sicurezza non si ottiene solo con la repressione, ma con una gestione intelligente e umana dell'immigrazione", ha concluso Pasino.
La strada per la sicurezza e l'integrazione
Il confronto tra Vincenzo Rescigno e Alberto Pasino ha messo in luce la complessità della situazione di Trieste e dell'Italia in relazione alla sicurezza e all'immigrazione. Se da un lato Rescigno sostiene la necessità di misure forti e immediate come le zone rosse, dall'altro Pasino ritiene che la soluzione vada cercata in politiche di integrazione sociale e in un’accoglienza selettiva.
La sicurezza e l’integrazione sono temi centrali per il futuro della città e richiedono una riflessione più ampia, che consideri sia le necessità di protezione dei cittadini sia l'importanza di integrare i nuovi arrivati in modo efficace e rispettoso.
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