L'intervento del Sindaco alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico 2025/2026
Di seguito l'intervento del sindaco, Roberto Dipiazza pronunciato in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico 2025/2026, svoltasi questa mattina nell'Aula Magna dell'Università di Trieste.
Magnifica Rettrice, Donata Vianelli,
Governatore della Regione FVG, Massimiliano Fedriga,
Presidente del Consiglio degli Studenti, Morgan Baliviera,
Rappresentante del personale tecnico-amministrativo, Salvatore Dore,
Autorità accademiche e civili,
Docenti,
Carissime studentesse e studenti,
è per me un grande onore porgere, a nome della Città di Trieste, il più caloroso saluto in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università degli Studi di Trieste. Questo appuntamento non è soltanto un rito formale, ma un momento di forte valore civile, culturale e simbolico: qui celebriamo la forza della conoscenza, l’impegno verso il futuro e la fiducia che riponiamo nelle nuove generazioni.
Trieste da sempre vive in simbiosi con la sua Università. Negli ultimi anni abbiamo visto questo Ateneo crescere in modo significativo: aumentano gli iscritti, si amplia l’offerta formativa, si rafforza la qualità della ricerca. È una crescita che non sorprende: questa è una città che ha nel suo DNA l’apertura, la curiosità, la spinta verso il sapere. E l’Università è uno dei suoi motori più preziosi.
Viviamo però in un tempo complesso, attraversato da trasformazioni così rapide da cambiarci ogni giorno. Le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione stanno ridisegnando il nostro modo di vivere, lavorare e pensare. Sono strumenti straordinari, ma – come ogni grande conquista umana – portano con sé anche dei rischi. Rischi che non nascono dalle tecnologie in sé, ma da un uso inconsapevole, superficiale, passivo.
Per questo oggi, più che mai, dobbiamo difendere e promuovere il valore del saper fare e soprattutto del saper pensare. L’Università è il luogo in cui si impara a governare il cambiamento, a non subirlo. È qui che si formano menti critiche, capaci di leggere la complessità, di innovare senza perdere il senso dell’umano, di sfruttare la potenza di nuovi strumenti senza lasciarsi appiattire da essi. E questo è un patrimonio irrinunciabile.
Trieste è città internazionale per storia e vocazione. Non posso quindi non ricordare l’importanza degli scambi europei e mondiali tra studenti, ricercatori e atenei. Erasmus, le collaborazioni scientifiche, le reti di ricerca sono ponti straordinari: favoriscono l’incontro tra culture, alimentano l’integrazione, ampliano i nostri orizzonti. In un mondo che ha ancora troppi muri, l’Università resta uno dei pochi luoghi in cui i ponti si costruiscono ogni giorno.
Infine, permettetemi di sottolineare un aspetto che considero fondamentale: nelle vostre aule, nei laboratori, nei corridoi di questa Università si stanno formando le donne e gli uomini che guideranno il nostro Paese nei prossimi decenni. La futura classe dirigente nascerà da qui, dalla qualità degli studi ma anche dalla qualità dell’esperienza umana che l’Ateneo saprà offrire. Come Sindaco, e come cittadino, non posso che guardare con grande fiducia al contributo che questi giovani daranno alla nostra comunità.
A tutti voi – docenti, ricercatori e soprattutto studentesse e studenti – rivolgo l’augurio più sincero: che questo nuovo anno accademico sia un tempo di crescita, di entusiasmo, di impegno e di scoperte. Trieste è con voi, e la vostra Università è una delle sue più grandi ricchezze.
Buon anno accademico a tutti.