Natale a Giovani al voto, Ciuoffo: “Luci che scaldano città”, Corvasce: “Meglio investire su asili” (VIDEO)
È andato in onda dal palco di Trieste Cafe accanto alla pista di pattinaggio in piazza Ponterosso l’ultimo confronto del 2025 del format “Giovani al voto”, condotto da Luca Marsi. In diretta, circondati dalle luci e dall’atmosfera natalizia irradiata anche sulla pista di pattinaggio, si sono sfidati a colpi di argomentazioni due esponenti della nuova generazione politica triestina: Matteo Ciuoffo per Civica Idea Giuliana e Aldo Corvasce per il Movimento 5 Stelle. Un confronto serrato, giocato tutto sul presente e sul futuro della città, tra Natale e bilanci, parcheggi e mobilità, nuova legge elettorale e prospettive per il 2027.
Natale a Trieste tra luci e bilanci: “investimento” per Ciuoffo, “priorità diverse” per Corvasce
Il primo tema affrontato è stato quello che più ha fatto discutere in questi giorni: la spesa per le luminarie natalizie, quantificata in circa 1,3 milioni di euro. Da una parte c’è chi parla di costo eccessivo, dall’altra chi la definisce un investimento per turismo e qualità della vita cittadina. Matteo Ciuoffo si è schierato con decisione a favore dell’illuminazione diffusa in città, sostenendo che si tratti di una scelta con una doppia valenza, sociale e turistica. Da un lato, ha ricordato come in un periodo di forte aumento dei costi di luce e gas e di vacanze sempre più care, in particolare in montagna, sia importante offrire ai triestini la possibilità di vivere un Natale pieno e suggestivo senza dover lasciare la città, con luci che “scaldano il cuore” in un luogo che è storicamente legato alla tradizione. Dall’altro, ha sottolineato come Trieste stia cambiando pelle e si stia trasformando in una città sempre più attrattiva per i turisti, citando idealmente l’esempio delle grandi capitali europee dove l’illuminazione natalizia scenografica è ormai un tratto distintivo. Per Ciuoffo, insomma, l’operazione ha il sapore di un progetto “di gala”, in linea con la nuova vocazione turistica del capoluogo.
Decisamente più critico l’intervento di Aldo Corvasce, che pur riconoscendo il valore sociale ed estetico delle luminarie ha evidenziato il forte aumento dei costi rispetto agli anni precedenti, circa mezzo milione in più. Corvasce ha ricordato come nel 2022 la spesa fosse stata significativamente inferiore e nessuno avesse percepito quel Natale come “povero” o privo di luci. Per il rappresentante del Movimento 5 Stelle il punto non è negare il valore delle decorazioni, ma chiedersi se, in una fase delicata per i conti pubblici, non fosse più opportuno contenere l’incremento e destinare una parte delle risorse a capitoli ritenuti più urgenti dai cittadini. Ha citato, in particolare, il mancato ripristino di alberi abbattuti, parchi poco curati e soprattutto il caso dell’asilo di Roiano, bloccato da anni. Secondo Corvasce molti triestini preferirebbero un asilo funzionante e spazi verdi ben tenuti a qualche fila di luci in più in centro.
Nel botta e risposta, Ciuoffo ha riconosciuto le criticità sull’asilo di Roiano e sulle famiglie in attesa, ma ha ribadito di vedere “grandi progetti e grandi project financing” in corso e di non considerare le luminarie come un lusso superfluo. Per lui è questione di bilanciamento: far sentire i cittadini accolti e valorizzati, soprattutto in un periodo di difficoltà economica e sociale, passa anche attraverso un’illuminazione curata. Corvasce ha rilanciato richiamando un altro elemento di contesto, ovvero l’anticipazione di 30 milioni per l’ovovia, a suo avviso segnale di risorse limitate che impongono scelte e tagli ponderati.
Parcheggi, Silos e mobilità: soluzione tampone o progetto strutturale?
Il secondo tema ha spostato il confronto sui parcheggi natalizi e sulla gestione del traffico in città. L’apertura dei 400 posti auto nell’area dietro il Silos, vicino al Cirque du Soleil, è stata presentata dall’amministrazione come misura tampone per il periodo delle festività. La domanda posta da Luca Marsi è stata se quell’area possa diventare in futuro una soluzione strutturale e definitiva, o restare un intervento emergenziale.
Per Aldo Corvasce la risposta è chiara: il parcheggio sostitutivo è utile nel breve, ma non può essere una risposta di lungo periodo. Ha ricordato che durante la stagione delle navi da crociera una quota importante di posti auto viene sottratta ai residenti e ai visitatori, e che questo problema va affrontato in modo organico. Inoltre, ha giudicato la zona del Silos poco collegata in modo efficace al cuore del centro cittadino, proponendo una visione alternativa: un grande parcheggio in area più periferica, ma dotato di un collegamento efficiente tramite il trasporto pubblico, che a Trieste viene riconosciuto come uno dei migliori in Italia. Un parcheggio extraurbano, ben servito da bus, per Corvasce sarebbe una risposta più strutturale e sostenibile, pur richiedendo una progettazione più complessa e tempi più lunghi.
Matteo Ciuoffo ha riconosciuto la funzionalità dell’area dietro il Silos per il periodo in cui è stata attivata, ma ha inserito il ragionamento in una prospettiva di più ampio respiro. Civica Idea Giuliana, ha ricordato, punta su parcheggi di prossimità e su una progressiva riduzione dei posti auto in centro, immaginando un “hub” di parcheggio fuori dal cuore della città ma facilmente individuabile e ben segnalato. Ha fatto l’esempio di un’opera di comunicazione che illustri con chiarezza, quasi come una mappa museale, tutti i punti nevralgici dove chi arriva da fuori può lasciare l’auto. In quest’ottica, il Silos potrebbe diventare uno dei grandi nodi di scambio, a patto che sia inserito in una strategia più ampia, con una mobilità più lenta in centro e parcheggi più distribuiti nei quartieri.
Sollecitato sul fatto se il tema parcheggi sia davvero sentito dai giovani, Corvasce, diciannovenne, ha confermato che questa generazione inizia ora a guidare e che la questione è percepita. Ha però ribadito che ogni ragionamento sulla sosta va tenuto insieme con le scelte sul trasporto pubblico e sui fondi destinati o sottratti a quest’ultimo, tornando ancora una volta a citare i 30 milioni destinati all’ovovia.
Ciuoffo, ventottenne, ha allargato lo sguardo aggiungendo che i giovani sentono sì il problema della sosta, ma anche il bisogno di una città più sostenibile e ciclabile. Ha ricordato un’iniziativa promossa in primavera da Idea Giuliana a favore dell’uso della bicicletta e ha riconosciuto che traffico e struttura urbana attuale limitano ancora molto questa possibilità, pur registrando alcuni passi in avanti da parte dell’amministrazione.
Nuova legge elettorale comunale, quorum al 40% e rischio astensionismo
La terza parte del confronto si è concentrata sulla nuova legge elettorale comunale, che per le amministrative attese indicativamente nel maggio 2027 introduce una soglia del 40 per cento, ridisegnando le dinamiche del ballottaggio e delle coalizioni. Luca Marsi ha chiesto ai due ospiti chi, tra centrodestra e centrosinistra, possa essere avvantaggiato e come cambieranno campagna elettorale e strategie.
Matteo Ciuoffo ha ricordato come alle ultime amministrative il centrodestra sia arrivato alle urne compatto, mentre il centrosinistra si sia ricompattato solo in un secondo momento. La nuova legge, a suo avviso, spinge inevitabilmente verso coalizioni più larghe e anticipate, ma il problema principale non è tanto la soglia quanto l’astensionismo crescente. Per Ciuoffo la vera sfida sarà riportare i cittadini alle urne attraverso un lavoro quotidiano nei rioni, un legame costante con le persone e con le circoscrizioni, ascoltando esigenze e trasformandole in proposte concrete. In questa chiave ha rivendicato il lavoro di Civica Idea Giuliana sul territorio, visto come antidoto alla disaffezione.
Corvasce ha condiviso la preoccupazione per l’astensionismo e ha espresso forti dubbi sul nuovo sistema. L’abbassamento del quorum al 40 per cento, ha detto, rischia di ridurre la rappresentanza reale, spingendo le liste verso coalizioni costruite per necessità numerica più che per affinità di programma. Questo, secondo il giovane esponente del Movimento 5 Stelle, può portare a alleanze di mera convenienza. Nel caso specifico di Trieste, ha sottolineato che la coalizione che vede insieme Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Adesso Trieste e Franco ha alle spalle un percorso di collaborazione e sinergie già avviato in Consiglio comunale, frutto di un lavoro politico e non solo di un calcolo sulla legge elettorale. Ma osservata in astratto, la riforma rischia di allontanare ulteriormente l’elettore, che percepisce meno chiarezza nelle proposte e nelle identità politiche.
Su questo punto i due giovani, pur da angolazioni diverse, hanno mostrato un terreno comune: l’idea che la questione centrale non sia solo la tecnica del voto, ma la capacità della politica di parlare ai cittadini e di farsi percepire come utile e vicina.
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