Dentro la Notizia, si finge la madre, l’ex infermiere: “Non sono riuscito a separarmi da lei”
In un servizio andato in onda su Dentro la Notizia, il programma di Canale 5 condotto da Gianluigi Nuzzi, torna alla ribalta il caso di Andrea Guastalla, l’ex infermiere che avrebbe tenuto con sé per mesi il corpo della madre Graziella, mummificandolo e continuando a impersonarla per riscuotere la pensione e gestire i suoi beni.
Il servizio televisivo ha ripercorso l’intera vicenda, articolata tra sentimenti dichiarati e quesiti giudiziari. Da un lato, la linea difensiva parla di un gesto dettato da un amore morboso e dalla totale incapacità di accettare la perdita, come raccontato dall’avvocato dell’uomo:
“Il mio assistito prova profondo dolore, rammarico e vergogna. Non ha mai voluto arrecare sofferenza a sua madre, era ed è profondamente legato a lei”.
Una relazione descritta come simbiotica, tanto da aver interferito persino con scelte personali importanti, come racconta un testimone che un tempo lo consigliò:
“Voleva prendere i voti, ma vedendo il rapporto con la madre, non risolto, gli dissi che era meglio non intraprendere la via del seminario”.
Dall’altra parte, però, emergono elementi che alimentano i sospetti su un movente economico: oltre 3.000 euro al mese di pensione, una procura generale ottenuta nel 2022, la vendita di un terreno e persino il rinnovo del documento della defunta, operazione per la quale l’uomo si sarebbe travestito in modo grottesco per presentarsi all’anagrafe “con mezzo tacco ai piedi e la borsetta in mano”.
“La corruzione è strumentale, ognuno strappa un lembo di pelle a chi passa”, dice ancora il legale, negando però qualsiasi complicità esterna:
“Né prima, né durante, né dopo vi è mai stata la presenza di alcuna persona consapevole che possa essere ritenuta complice”.
Gli inquirenti cercano ora di chiarire chi abbia accompagnato l’uomo negli uffici pubblici, quando si sarebbe finto la madre ancora in vita.
La vicenda, per certi versi surreale e tragica, lascia aperti interrogativi tra patologia affettiva, isolamento sociale e gestione fraudolenta del patrimonio familiare. Il programma ha messo in evidenza le due possibili chiavi di lettura: “Tertium non datur: delle due l’una”, amore disperato o calcolo economico, come sottolineato in apertura del servizio.
Il caso resta oggetto di indagine, tra aspetti giudiziari, psicologici e sociali che continuano a colpire l’opinione pubblica.