Morte naturale per la baby delfina di Muggia

Morte naturale per la baby delfina di Muggia

"Non sarà possibile invece risalire alla causa certa di morte della balenottera

🐬Vi ricordate il cucciolo femmina di tursiope la cui carcassa era stata trovata tra gli scogli di Muggia poco più di un mese fa?

I primi esiti delle indagini necroscopiche condotte dai medici veterinari del Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell'Università di Padova, esperti nella ricerca e intervento su grandi vertebrati marini, hanno rilevato una causa di morte naturale di origine infettiva. Sono invece ancora in corso le valutazioni per identificare l'agente infettivo responsabile del decesso.

💉La necroscopia ha anche confermato che si trattava di un animale giovane e debilitato, di sesso femminile e ancora dipendente dalla madre e dal gruppo familiare, come già i nostri ricercatori avevano supposto durante le prime osservazioni sul luogo del ritrovo: priva di denti, la giovanissima tursiope mostrava infatti ancora le tipiche caratteristiche dei cuccioli, come la forma della lingua a “U” con le papille linguali per avvolgere meglio il capezzolo della madre, le pieghe fetali sul dorso e un residuo di cordone ombelicale.

🐋Non sarà invece possibile risalire alla causa di morte della balenettora comune che il 30 agosto è stata trovata incastrata sotto i pontili di Muggia. Lo stato avanzato di decomposizione in cui versava la carcassa e l'impossibilità da parte dei medici veterinari di analizzare l'animale fuori dall'acqua, non ha permesso di predisporre una valutazione completa del caso.

Per compiere questo tipo di analisi, infatti, l'animale avrebbe dovuto essere portato in un luogo idoneo e sicuro a terra, operazione logisticamente complessa che purtroppo non è stata possibile.

Il tassello di tessuti, prelevato dagli esperti del Cetacean strandings Emergency Response Team - CERT i giorni successivi via mare, sarà invece utile per fornire dati genetici sulla balenottera.

📈Terminate le analisi, tutti i dati raccolti sui due cetacei verranno inseriti nelle relazioni annuali della rete italiana spiaggiamenti: uno strumento molto utile sia per attuare misure di conservazione che per ottenere nuove conoscenze scientifiche sui mammiferi marini che popolano i nostri mari."

A riferirlo Riserva Marina di Miramare