Mattino 5, Lovati su scontrino di Sempio: «Non è un alibi e non coincide neppure con gli orari»

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Mattino 5, Lovati su scontrino di Sempio: «Non è un alibi e non coincide neppure con gli orari»

Nel corso della puntata di Mattino 5, il programma di Canale 5 condotto da Federica Panicucci, l’avvocato Lovati è intervenuto sul tema dello scontrino di Andrea Sempio, tornato al centro del dibattito pubblico legato al caso di Garlasco. L’avvocato ha chiarito fin da subito che quel documento non può essere definito un alibi, sottolineando come manchino gli elementi necessari per considerarlo tale.

«Non è un alibi: mancavano gli indizi»
Lovati ha spiegato che per parlare di alibi deve esserci prima un indizio da verificare, non il contrario. Secondo quanto riportato, Sempio aveva lo scontrino semplicemente nella sua auto e la madre gli avrebbe suggerito di mostrarlo durante l’interrogatorio per indicare dove si trovasse. L’avvocato ha precisato che, oltre a ciò, gli orari dello scontrino non coincidono comunque con i tempi dell’omicidio, rendendo il tema ulteriormente irrilevante.

Il paragone dell’avvocato: «È come dire che ero dal fruttivendolo»
Lovati ha insistito sul fatto che discutere di alibi, in assenza di un reale collegamento con elementi dell’indagine, sia inutile. Ha utilizzato un paragone diretto: sarebbe come dichiarare di essere stati dal fruttivendolo quella mattina, senza alcuna relazione con il fatto contestato. Un esempio volutamente semplice per sostenere quanto lo scontrino non abbia alcun valore probatorio.

L’ipotesi fantascientifica evocata in diretta
Nel corso dell’intervento, Lovati ha commentato anche l’ipotesi secondo cui lo scontrino potrebbe non essere stato preso da Sempio, ma dalla madre. L’avvocato ha definito questa teoria «fantascienza». Secondo la ricostruzione paradossale evocata nel dibattito, ciò implicherebbe che la madre, il padre e persino un pompiere fossero tutti coinvolti in un piano coordinato, mentre Sempio si sarebbe recato da Chiara Poggi per commettere l’omicidio proprio in quella finestra temporale. Lovati ha definito questo scenario totalmente irrealistico.

Una presa di posizione netta sulla natura dello scontrino
L’intervento si è concluso ribadendo che lo scontrino non costituisce un alibi e non presenta alcun collegamento concreto con gli orari del delitto. Per l’avvocato, alimentare discussioni su questo documento significa allontanarsi dai punti realmente centrali del caso.