“Abbiamo un sogno”: inaugurato all’Ospedale Maggiore il murales che unisce arte, cura e umanità

“Abbiamo un sogno”: inaugurato all’Ospedale Maggiore il murales che unisce arte, cura e umanità

Nella mattinata di mercoledì 26 novembre 2025, la SC Radioterapia dell’Ospedale Maggiore di Trieste ha inaugurato il nuovo murales “Abbiamo un sogno”, un’opera realizzata nella sala dedicata alla radioterapia interventistica. Un progetto che intreccia arte, esperienza personale e attenzione profonda al benessere dei pazienti.

Il murales nasce dalla sensibilità e dalla creatività di Nerina Candotti, che dopo aver affrontato un percorso personale complesso, ha scelto di mettere la sua arte al servizio del reparto che l’ha accolta come paziente. L’iniziativa è stata possibile grazie al sostegno di AMMI, LILT e alla collaborazione delle artiste Manuela Alzetta e Serena Bravin.

“Non presentiamo un macchinario, ma un gesto di umanità”

Durante la cerimonia, il prof. Alessandro Magli, Direttore della Radioterapia Oncologica di ASUGI, ha ricordato il valore profondo del progetto: “L’inaugurazione di questo murales rappresenta un momento che va oltre l’arricchimento estetico. È un gesto che racchiude la nostra missione più autentica: mettere al centro l’umanità.”

Il murales accoglierà i pazienti in una sala altamente specializzata, dove si eseguono procedure complesse come brachiterapia e trattamenti stereotassici per neoplasie ginecologiche e del carcinoma prostatico. Interventi che richiedono precisione assoluta ma anche un contesto emotivo che aiuti a ridurre ansia e tensione.

Un ambiente che cura anche l’anima

Magli ha sottolineato come l’ambiente clinico, l’attesa e l’isolamento possano incidere sul benessere psicologico dei pazienti: “Il nostro compito è riconoscere e alleviare anche questa forma di sofferenza.”
In questo senso, il murales diventa un ponte tra tecnologia e umanità, tra eccellenza scientifica e fragilità individuale.

La grande veduta di Trieste dal mare, lunga 24 metri, non è solo un’immagine evocativa, ma uno strumento capace di offrire “distrazione positiva”, serenità e un senso di spazio a chi entra nella sala per un trattamento delicato.

ASUGI: eccellenza clinica e attenzione alla persona

Il dott. Antonio Poggiana, Direttore Generale di ASUGI, ha evidenziato come il progetto rispecchi pienamente la visione aziendale: “L’eccellenza clinica non può prescindere dall’attenzione ai bisogni emotivi e psicologici dei pazienti.”

Un approccio che integra cura medica e cura emotiva, rafforzando l’idea di un sistema sanitario che si prende carico della persona nella sua interezza.

Dal dolore alla rinascita: la testimonianza dell’artista

Profonda l’emozione nelle parole di Nerina Candotti, che ha dichiarato: “Passare da paziente ad artista è stato un onore. Spero che quest’opera possa portare conforto a chi affronta un momento difficile e infondere energia positiva anche al personale sanitario.”

Il suo gesto creativo diventa oggi patrimonio di tutti: un segno di gratitudine, speranza e luce in un luogo che ogni giorno si confronta con fragilità e coraggio.