IRRIGAVIT: firmato l’accordo transfrontaliero per una gestione sostenibile dell’acqua e del suolo in viticoltura
A Corno di Rosazzo, nella cornice di Villa Nachini Cabassi, si è svolta oggi, 26 novembre 2025, la conferenza conclusiva del progetto IRRIGAVIT, iniziativa transfrontaliera Italia–Slovenia nata per sviluppare modelli avanzati di gestione dell’irrigazione e del suolo in viticoltura.
L'evento ha riunito istituzioni, ricercatori e operatori del settore, culminando con la firma del Memorandum of Understanding (MoU): un accordo ufficiale che impegna i partner a condividere e applicare le linee guida tecniche elaborate in due anni di attività.
Un progetto scientifico al servizio dei vigneti dell’area transfrontaliera
Coordinato dal Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali (Di4A) dell’Università di Udine, IRRIGAVIT ha coinvolto aree pilota nei Colli Orientali del Friuli e nel territorio sloveno del Brda, con l’obiettivo di migliorare la resilienza dei vigneti ai cambiamenti climatici, ottimizzare l’uso della risorsa idrica e promuovere pratiche di gestione del suolo più sostenibili.
I risultati: innovazione scientifica e applicazioni concrete
Il progetto ha prodotto evidenze di grande rilievo, in parte già immediatamente applicabili nelle aziende viticole. Tra i principali risultati:
• potenziale idrico fogliare come indicatore chiave dello stato idrico della vite
• modelli idrici basati sulle fasi fenologiche, in grado di armonizzare qualità e resa
• inerbimento e sovescio con essenze mirate, per migliorare ritenzione idrica, fertilità e riduzione dell’erosione
• tecnologie avanzate di remote sensing (NDVI, GNDVI, PSSR, multispettrale, iperspettrale) integrate con piattaforme GIS e DSS, come Vintel®
• formazione di oltre 400 tra viticoltori, tecnici e studenti, con un importante trasferimento di competenze su entrambi i lati del confine
Un patrimonio scientifico che oggi trova formalizzazione e impegno condiviso attraverso il MoU firmato dai partner.
I quattro impegni del Memorandum Italia–Slovenia
Il documento sottoscritto a Villa Nachini definisce quattro direttrici principali:
- Applicare e promuovere le linee guida IRRIGAVIT, dal potenziale idrico fogliare ai modelli fenologici.
- Mantenere e diffondere le buone pratiche già sviluppate: irrigazione di soccorso, telerilevamento, piattaforma IRRIGAVIT.EU.
- Creare un gruppo di lavoro istituzionale Italia–Slovenia per integrare i risultati nelle politiche agricole.
- Promuovere il trasferimento di conoscenze a viticoltori, tecnici, imprese, università e stakeholder.
Le dichiarazioni: “La scienza al servizio della sostenibilità”
Per Stefano Zannier, Assessore regionale alle Risorse agroalimentari del FVG, IRRIGAVIT rappresenta “un progetto di straordinario interesse che permette un uso consapevole e scientifico della risorsa idrica, riducendo consumi e valorizzando la qualità delle produzioni”.
Il coordinatore del progetto, Paolo Sivilotti, ha sottolineato come il lavoro si inserisca in un contesto climatico segnato da estremi sempre più frequenti: “Studiare l’acqua a 360 gradi significa aiutare il settore a rispondere a un futuro complesso. Gestione del suolo e irrigazione mirata aumentano la resilienza e riducono l’impronta di CO₂.”
Una rete transfrontaliera per il futuro del vino
IRRIGAVIT è stato realizzato grazie a un ampio partenariato composto da:
Università di Udine, Consorzio Colli Orientali e Ramandolo, Kmetijski inštitut Slovenije, Geodetski inštitut Slovenije, RRA Severne Primorske, Università Ca’ Foscari, con il supporto di ERSA, ARPA FVG, Regione FVG, Veneto Agricoltura, Università di Padova, Consorzi del territorio e istituzioni slovene.
La giornata odierna segna non solo la chiusura del progetto, ma l’inizio di una collaborazione strutturata che guarda a una viticoltura sempre più resiliente, innovativa e sostenibile.