Ibiza si reinventa: chiude le discoteche e punta ad un turismo alternativo
Ibiza, l’isola spagnola del divertimento si reinventa: chiude le discoteche e punta tutto sulla sua bellezza. Secondo un’ordinanza comunale, le misure di contenimento, oltre alla chiusura dei locali notturni, comprenderanno anche il coprifuoco per ristoranti (chiusura ore 2) e bar e caffetterie (ore 22). Chiusi invece tutti i locali con una capienza superiore alle 300 persone mentre le feste popolari potranno ripartire ma non senza limitazioni: non più di mille persone all’aperto e massimo 300 al chiuso. Sotto controllo anche le spiagge che saranno munite di sensori per tenere il conto delle persone presenti.
“Qui c’è molta attenzione al distanziamento sociale e alle regole da rispettare. La polizia è sempre presente, controlla che tutti rispettino i regolamenti - afferma Elena Zauli, a Ibiza da 7 anni e proprietaria del nuovo club Shu Ibiza - sembra che ci sia più attenzione ora che all’inizio della pandemia. In lockdown per esempio si poteva passeggiare solo intorno a casa, ma se volevi andare al ristorante potevi girare per tutta l’isola senza limitazioni. Ora invece la presenza dei controlli è costante. Ma siamo tutti rilassati, anche perché per fortuna qui da noi il contagio non è ripreso, e anche durante il periodo più difficile, le cose sono andate bene”.
Ma Ibiza non è solo divertimento e quest’anno ha intenzione di dimostrarlo: mercatini hippie (Las Dalias, Punta Arabì e Sant Jordi), passeggiate negli oltre 210 chilometri di spiaggia: da qui tramonti indimenticabili, sentieri escursionistici che attraversano i cinque comuni dell’isola e si affacciano sul mare: Eivissa, Sant Josep, Sant Antoni, Sant Joan e Santa Eulalia, passeggiate nella storia nelle necropoli di Puig des Molins, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco dove si può visitare la riserva naturale di Ses Salines, a sud dell’isola, di fronte a Formentera.
Sarà quindi totalmente diversa la stagione turistica sull’isola: “È cambiato tutto, sembra di essere tornati agli anni 70. Poca gente sull’isola, un turismo di qualità, non ragazzi che vengono solo per le discoteche. Credo che questa sarà la nostra estate: meno rumore, meno traffico, una vacanza all’insegna del contatto con la natura e della riscoperta di se stessi. Mi piace pensare che sarà un’estate stellata: forse con meno gente ma con un turismo più di qualità”.