Mina: “zone rosse garantiscono sicurezza”, Machnich: “Non possiamo vivere in uno stato di polizia” (VIDEO)

Mina: “zone rosse garantiscono sicurezza”, Machnich: “Non possiamo vivere in uno stato di polizia” (VIDEO)

Un confronto serrato e senza filtri quello tra Sergio Mina (Lega) e Martina Machnich (Punto Franco), ospiti di Luca Marsi e con l’analisi di Stefano Rebek, per discutere dell’efficacia e delle conseguenze delle zone rosse istituite a Trieste per arginare la microcriminalità.

Sicurezza garantita o solo una misura tampone?

Dopo le prime due settimane di applicazione del provvedimento, i numeri parlano di sette allontanamenti e oltre 1.300 controlli nelle aree più a rischio della città. Ma le zone rosse stanno davvero funzionando?

Per Martina Machnich, si tratta di una misura emergenziale che non può sostituire una vera politica di prevenzione:

“Le zone rosse possono dare una percezione di sicurezza, ma non risolvono il problema alla radice. La microcriminalità si insinua dove c’è degrado: senza politiche sociali e di prevenzione, è solo un palliativo”.

Di tutt’altro avviso Sergio Mina, che ha difeso con forza il provvedimento, sostenendo la necessità di una presenza più incisiva dello Stato:

“La sicurezza è un diritto inviolabile. Con le zone rosse abbiamo dato un segnale chiaro: la città è presidiata, chi sbaglia paga. I cittadini devono sentirsi protetti, e questa è la strada giusta”.

Prolungare il provvedimento o rimuoverlo?

Il vero nodo è cosa accadrà dopo il 31 marzo. Alcuni sostengono che le zone rosse debbano restare in vigore più a lungo, mentre altri temono che possano diventare un freno per l’economia locale.

Machnich ha lanciato l’allarme sugli effetti negativi per i commercianti:

“Non possiamo vivere in uno stato di polizia permanente. I locali nelle zone rosse rischiano di essere penalizzati. Quando torneranno crociere, turisti e movida, questa misura potrebbe diventare un problema”.

Mina, invece, ha ribadito che la priorità deve restare la sicurezza, con un’eventuale proroga da valutare sulla base dei risultati ottenuti:

“Le zone rosse non sono un ostacolo, ma una garanzia di sicurezza. Se i dati lo confermeranno, si potrà pensare a un prolungamento. Non possiamo lasciare la città in balia della delinquenza”.

Il futuro della sicurezza a Trieste

A fine marzo verrà fatto un bilancio definitivo del provvedimento. Le zone rosse si sono rivelate un deterrente sufficiente o serviranno nuove strategie? La discussione resta aperta, ma una cosa è certa: il tema della sicurezza continuerà a essere centrale nel dibattito politico cittadino.

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