Università di Trieste, scoperti segni di comportamento intenzionale nella tarma della farina
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Trieste, in collaborazione con il CIMeC (Centro Interdipartimentale Mente – Cervello) dell’Università di Trento, ha individuato segni di comportamento intenzionale nella larva di insetto, tradizionalmente ritenuta guidata esclusivamente da riflessi agli stimoli esterni.
I risultati dello studio, pubblicato su Scientific Reports (Nature Group), pongono interessanti interrogativi circa i criteri di attribuzione dell’intenzionalità alle diverse specie animali, quanto lontano ci si possa spingere – filogeneticamente e a livello di complessità del sistema neurale – e fin dove si possano ravvisare forme di volontarietà.
I ricercatori, in particolare, hanno studiato larve di coleottero Tenebrio molitor: conosciuto anche come tarma della farina, è il primo insetto a essere stato ufficialmente approvato per la commercializzazione in Europa come fonte proteica alternativa, accessibile, sostenibile e vantaggiosa rispetto a quelle tradizionali, come la carne e il pesce.
Cinzia Chiandetti, professore associato di neuroscienze cognitive presso il Dipartimento di Scienze della vita dell’Università degli Studi di Trieste e responsabile del Laboratorio di Cognizione Animale: “Come indicano i risultati, questi animali possiedono un livello di capacità cognitive superiore a quello intuito e ipotizzato in precedenza; pur non implicando che tutto il comportamento della larva sia intenzionale, ne sottolineano la complessità della vita mentale. Rivelano, cioè, che queste larve di insetto – tradizionalmente considerate automi, creature cioè che non sarebbero in grado di compiere azioni volontarie, ma che si limiterebbero a rispondere agli stimoli esterni attraverso i riflessi – sono capaci di processi decisionali articolati, sono in grado di valutare diverse opzioni, di ponderare costi e benefici e scegliere quale azione compiere, dimostrando flessibilità per raggiungere i risultati desiderati. Forti di una sensibilità cambiata e aumentata nel pubblico generalista rispetto a temi quali inquinamento e impatto ambientale degli allevamenti intensivi, anti-specismo, sfruttamento degli animali, ci auguriamo che questa scoperta possa contribuire a influenzare atteggiamenti virtuosi negli esseri umani”.
In un labirinto 3D a Y, stampato appositamente per l’animale (come da figura), il gruppo di ricerca ha addestrato le larve di coleottero Tenebrio molitor a preferire un braccio all’altro per avere accesso al cibo, osservando la loro capacità di imparare e, dunque, di dirigersi verso il lato associato alla ricompensa. Nella seconda fase dello studio, i ricercatori hanno applicato il cosiddetto “paradigma della svalutazione del rinforzo”: in un ambiente diverso, hanno cioè accoppiato al cibo uno stimolo avverso, inasprendolo con l’aggiunta di limone. In un terzo e ultimo stadio, le larve sono state nuovamente testate nel labirinto a Y, per valutare la loro disponibilità a scegliere il ramo target in cui avevano ricevuto la ricompensa alimentare durante l’addestramento iniziale. Quello che è emerso è che, dopo la svalutazione della ricompensa, le larve hanno ridotto significativamente le visite al ramo bersaglio: si sono, cioè, formate una rappresentazione mentale della relazione azione-conseguenza, dimostrando un controllo flessibile delle azioni per ottenere risultati desiderati ed evitarne di spiacevoli.