Sicurezza, De Gavardo su zone rosse: “Servono strumenti più efficaci per le forze dell’ordine” (VIDEO)
Controlli, presidi e criticità: l’analisi dell’assessore alla sicurezza Caterina De Gavardo dopo tre settimane di zone rosse
Le zone rosse di Trieste continuano a essere un argomento di dibattito acceso, soprattutto dopo i recenti episodi di violenza avvenuti nelle aree sottoposte a monitoraggio. L’assessore alla sicurezza Caterina De Gavardo è intervenuta nel dibattito serale di Trieste Cafe, facendo il punto sulla gestione della sicurezza in città e sulle difficoltà riscontrate nell’attuazione delle misure di controllo.
La situazione della sicurezza nelle zone rosse
De Gavardo ha spiegato come i turni di sorveglianza siano suddivisi tra Polizia di Stato e Carabinieri, con un presidio fisso della Polizia Locale in largo Barriera dalle 14 alle 20. Tuttavia, ha sottolineato che, dopo la mezzanotte, la presenza fissa delle forze dell’ordine si riduce, lasciando spazio a controlli dinamici durante le ore notturne.
"Un controllo della città c’è sempre, ma evidentemente non siamo in grado di mantenere presidi fissi in tutte le zone rosse e in tutte le vie interessate”, ha dichiarato De Gavardo, facendo riferimento alla difficoltà di coprire costantemente tutte le aree a rischio.
L’episodio di piazza Garibaldi e i limiti dell’attuale strategia
L’assessore ha raccontato che, mentre si trovava in largo Barriera alle 17 per un sopralluogo con la Polizia Locale, a pochi metri di distanza, in piazza Garibaldi, avveniva un episodio di violenza. Un dettaglio che solleva interrogativi sulla reale efficacia delle misure in atto: “Dobbiamo cominciare a riflettere seriamente su quali strumenti abbiano oggi le forze dell’ordine e come possano davvero dissuadere certi soggetti dal compiere reati”.
Secondo De Gavardo, la criminalità si sta adattando alle zone rosse, scegliendo di agire in aree adiacenti ai presidi fissi. Questo porta alla necessità di ripensare le strategie di controllo, per evitare che la microcriminalità continui a spostarsi indisturbata.
Quali soluzioni per il futuro?
L’assessore ha ribadito che la sicurezza in città non può basarsi esclusivamente sulla repressione, ma richiede strumenti adeguati per permettere alle forze dell’ordine di intervenire con maggiore efficacia. Tra le possibili soluzioni, ha indicato l’importanza di un maggiore coordinamento tra le autorità e un rafforzamento degli strumenti a disposizione degli agenti.
Il dibattito sulle zone rosse rimane dunque aperto: se da un lato garantiscono una maggiore percezione di sicurezza, dall’altro, come dimostrano gli ultimi episodi, non sembrano essere una misura definitiva per arginare la criminalità.
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