Rissa furiosa tra giovani in zona Canal Grande dopo Serbia-Albania: volano sedie e tavolini (VIDEO)
Attimi di forte tensione sabato sera nel cuore di Trieste, precisamente nella zona del Canal Grande, via Rossini e aree limitrofe, al termine della partita tra Serbia e Albania, terminata con un pareggio 0-0 e valevole per le qualificazioni ai Mondiali di calcio 2026.
Poco dopo le 23 di sabato 7 giugno 2025, numerosi giovani appartenenti – con ogni probabilità – alle due tifoserie, hanno dato vita a una furiosa rissa scoppiata in pieno centro città. Le due fazioni si sono affrontate con calci, pugni, spintoni e lanci di sedie e tavolini, trasformando in pochi minuti le vie affollate del sabato sera in uno scenario di caos e preoccupazione. Numerosi passanti, tra cui anche diversi turisti presenti per il weekend lungo di Pentecoste, sono fuggiti terrorizzati per mettersi in salvo.
Al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine, la situazione era già rientrata e i responsabili si erano dileguati rapidamente, facendo perdere le proprie tracce. Non si registrano feriti gravi, ma il bilancio definitivo è ancora in fase di verifica. Alcuni arredi esterni di bar e locali risultano danneggiati.
Un episodio che, nel pieno di un fine settimana turistico – come quello dell’8 giugno 2025 – riporta con forza l’attenzione sul tema della sicurezza nel centro cittadino durante eventi ad alta tensione sportiva, anche quando non coinvolgono direttamente squadre italiane. Le immagini di una Trieste animata da turisti e famiglie, improvvisamente stravolta da scontri tra ultrà stranieri, alimentano la preoccupazione e sollecitano interventi più decisi in vista di future manifestazioni sportive.
Sono ora in corso gli accertamenti da parte della Polizia per identificare i responsabili e fare chiarezza sulla dinamica esatta dei fatti. Fondamentali in tal senso saranno le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, già acquisite dagli inquirenti.
Trieste, ancora una volta, si trova a fare i conti con una violenza incomprensibile e inaccettabile, che rischia di minare l'immagine di una città che vuole proporsi come sicura, aperta e accogliente.
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