Quarto Grado, Seba rompe il silenzio: “Vorrei solo poter cremare Liliana”
Nella puntata andata in onda venerdì sera su Retequattro, Quarto Grado ha nuovamente acceso i riflettori sul caso dell’omicidio di Liliana Resinovich, con un focus dedicato all’indagine che vede il marito Sebastiano Visintin formalmente indagato. La trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi ha ospitato un lungo collegamento con Visintin, che ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti e di commentare apertamente gli sviluppi.
Una perquisizione mirata
Nel corso del programma, Visintin ha riferito che la recente perquisizione effettuata nella sua abitazione è solo una delle molte avvenute negli ultimi anni. Tuttavia, questa, a suo dire, sarebbe stata più mirata delle precedenti. Ha spiegato di essere rimasto in soggiorno, senza assistere direttamente alle operazioni, anche a causa di un malessere fisico. Non avrebbe verificato personalmente l’elenco degli oggetti sequestrati, che è stato invece consegnato al suo legale.
I coltelli, le valigette e gli oggetti inutilizzati
Riguardo ai coltelli sequestrati, Visintin ha chiarito che circa la metà di essi non venivano più utilizzati. Si tratterebbe di strumenti troppo piccoli o poco funzionali, custoditi in valigette e scatoloni, e messi da parte da tempo. Ha inoltre confermato che potrebbe non averli affilati negli ultimi tre anni.
Il maglione giallo e la coincidenza con altri triestini
Uno dei punti toccati nel collegamento riguarda il maglione giallo che Sebastiano indossava il giorno della scomparsa di Liliana, visibile in parte nel video girato con la GoPro. L’uomo ha sottolineato come quel tipo di indumento sia comune a Trieste, ricordando che in una recente foto del gruppo Marathon, anche l’amico Claudio Sterpin indossava un capo dello stesso colore.
La questione della pescheria in galleria Rosconi
Un altro passaggio cruciale riguarda la pescheria della Galleria Rosconi, dove sarebbero stati lasciati coltelli da affilare. Visintin ha spiegato che si tratta di un punto vendita “anomalo”, inserito all’interno di un supermercato e quindi accessibile anche quando la pescheria risulta chiusa. Ha ipotizzato che il passaggio a lasciare i coltelli possa essere avvenuto in un giorno diverso rispetto a quanto riportato dalla dipendente, forse due giorni prima. Una ricostruzione che, seppur incerta nei dettagli, sarebbe per lui compatibile con l’organizzazione del luogo.
Il dolore per l’avvicinarsi del compleanno di Liliana (puntata andata in onda prima del compleanno ndr.)
Infine, l’emozione ha preso il sopravvento nel momento in cui Sebastiano ha ricordato il compleanno di Liliana, il 26 aprile. Ha spiegato che trascorrerà la giornata in solitudine e ha espresso un desiderio profondo: poter avere ciò che resta del corpo di sua moglie, per cremarlo e custodirlo. Un desiderio che rappresenta, secondo le sue parole, il minimo gesto di rispetto che ancora gli è possibile offrire.
L’intervento di Visintin a Quarto Grado aggiunge nuovi elementi al racconto pubblico di una vicenda che continua a interrogare l’opinione pubblica. Ora l’attenzione è puntata sulle prossime mosse della procura.
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