Mattino 5 riaccende il caso Liliana: "Quel cordino? La prova che tutto era premeditato"

Mattino 5 riaccende il caso Liliana: "Quel cordino? La prova che tutto era premeditato"

Il caso della scomparsa e della morte di Liliana Resinovich continua a far discutere e ad alimentare interrogativi. Mattino 5, il programma di approfondimento di Canale 5 condotto da Federica Panicucci, ha dedicato una parte della trasmissione di pochi giorni fa alla vicenda, riportando nuove dichiarazioni di Claudio Sterpin, amico speciale della donna, che ha ribadito la sua convinzione sulla natura omicidiaria della morte di Liliana e sulla possibile manipolazione delle prove.

Il cordino: la "prova fumante" secondo Sterpin

Durante il collegamento, Sterpin ha sottolineato come il cordino ritrovato nei pressi del corpo di Liliana sia un elemento chiave nella ricostruzione della vicenda.

"Ma io l'ho già detto, lo ho detto subito io, quel cordino è la prova che viene da casa sua e Sebastiano non può non sapere come è finito là. Siccome questa cosa, io l'ho già detto e lo ripeto, non ho problemi per farlo, è stata premeditata. Questo doveva essere un suicidio, ripeto, doveva essere un suicidio, motivo per il quale quel cordino era logico in quel punto se era suicidio."

Secondo Sterpin, il posizionamento del cordino non sarebbe casuale, ma sarebbe stato utilizzato per avvalorare la tesi del suicidio, ipotesi oggi messa in discussione dalle nuove analisi sul corpo di Liliana.

Il ruolo dell’ambiente: il mistero della fauna selvatica

Un altro elemento su cui Sterpin ha insistito riguarda il luogo del ritrovamento del corpo, evidenziando come la presenza di cinghiali nella zona renda poco credibile l’idea che il cadavere sia rimasto lì per un lungo periodo senza subire alterazioni.

"Perché venivano a casa sua? Visto che è un omicidio e lei è stata portata lì la sera prima del ritrovamento perché soli tre giorni prima sarebbe stata divorata dai cinghiali che allora pullulavano in quel posto. Oggi non ce n'è più. Non ce n'è più perché è passata talmente tanta gente nel luogo dove Liliana è stata trovata che i cinghiali se ne sono andati."

Secondo questa ipotesi, il corpo di Liliana non sarebbe stato nel bosco per giorni, ma sarebbe stato collocato sul posto solo la sera prima del ritrovamento.

Le accuse a Sebastiano Visintin

Sterpin ha poi puntato il dito su Sebastiano Visintin, marito di Liliana, sostenendo che ora lui dovrà dare delle risposte chiare sugli ultimi sviluppi dell’inchiesta.

"Oh perfetto allora se mentre prima serviva per rafforzare la tesi del suicidio mai penso che Sebastiano Visentin avrebbe potuto immaginare che dopo un anno avrebbero riesumato il corpo della povera moglie, avrebbero fatto una nuova autopsia e avrebbero poi certificato nero su bianco un omicidio."

Secondo questa ricostruzione, il cordino potrebbe essere stato posizionato strategicamente per depistare le indagini e rafforzare l'idea di un gesto volontario. Ma con la nuova autopsia, che ha confermato l’omicidio, la dinamica cambia drasticamente.

Un caso ancora aperto

Le dichiarazioni di Claudio Sterpin a Mattino 5 riaccendono il dibattito sul caso Liliana Resinovich, sollevando nuove ipotesi e dubbi. Chi ha ucciso Liliana? Quando e dove è realmente morta? E chi potrebbe aver tentato di depistare le indagini?

L’inchiesta prosegue, mentre la città di Trieste resta in attesa di risposte certe su un caso che ha scosso l’opinione pubblica e che, dopo oltre due anni, continua a rimanere avvolto nel mistero.

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