Caso Regeni: madre Giulio, mio figlio amava storia mondo arabo
(LaPresse) - "Mamma dall'altra parte cosa c'era all'epoca dei cavalieri? Era la domanda che già mio figlio mi poneva da bambino. La passione per il mondo arabo, nacque in Giulio dopo un viaggio che facemmo ad Istanbul. Lui amava le fiabe, non era un giovane a cui piaceva apparire, era sobrio anche nell'abbigliamento". Lo ha detto in aula, Paola Deffendi, la madre di Giulio Regeni, davanti ai giudici della prima corte d'Assise di Roma, nell'aula bunker di Rebibbia dove è in corso la sua testimonianza nell'udienza del processo per il sequestro, le torture e l'omicidio di Giulio, assassinato al Cairo, in Egitto, in cui sono imputati il generale Tariq Sabir, e gli ufficiali Athar Kamal, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdel Sharif tutti 007 del governo egiziano. La mamma di Giulio, ha poi aggiunto: "Ci teneva ad esprimere un certo modo di vivere, ispirato sempre alla sobrietà. L'incrocio tra la passione e lavoro si verificò quando vinse la borsa di studio ed a 17 anni e mezzo è andato a finire le scuole superiori nel New Messico, negli Stati Uniti". La madre, ricordando l'inizio degli studi di Giulio, ha spiegato: "Successivamente andò a studiare in Inghilterra, e per Giulio cominciò il desiderio di costruirsi un curriculum utile a trovare una professione che lo motivasse. Ma nonostante studiasse all'estero manteneva comunque i rapporti con gli amici di Trieste e Fiumicello. Abbiamo capito dopo di quante persone aveva aiutato e si era impegnato per farlo. Con le ragazze aveva successo, rispettava il mondo femminile, una volta una insegnante delle scuole medie, quella di teatro, mi telefonò per complimentarsi perché Giulio aveva spiegato di quanto fosse importante che anche le donne fossero integrate nel mondo del lavoro". CRO NG01 orl/kat