Caso Lilly Resinovich, nuova svolta a Trieste: via libera agli esami su corde, coltelli e tracce genetiche
Una mattinata cruciale al Tribunale di Trieste, al centro della nuova puntata di Morning News, il programma di approfondimento condotto da Dario Maltese su Canale 5. I riflettori si accendono nuovamente sul caso Liliana Resinovich, la donna scomparsa nel dicembre 2021 e ritrovata morta in circostanze mai del tutto chiarite. Oggi è iniziato l’incidente probatorio con il conferimento dell’incarico ai periti per una serie di nuovi accertamenti che potrebbero rappresentare una svolta decisiva nell’inchiesta.
Una squadra di super esperti al lavoro
All’interno del Palazzo di Giustizia di Trieste hanno sfilato i tre professionisti incaricati: la professoressa Eva Sacchi, il dottor Paolo Fatorini e la professoressa Chiara Turchi, esperti di livello nazionale in materia di analisi dattiloscopiche, genetiche e merceologiche. I periti sono chiamati ad analizzare una serie di materiali sequestrati agli atti, con particolare riferimento a un cordino rinvenuto attorno al collo di Liliana e a un elemento che da tempo desta attenzione mediatica e investigativa: oltre 700 coltelli sequestrati nell’abitazione di Sebastiano Visintin, unico indagato per la morte della moglie.
Il nodo del cordino e le lame da confrontare
L’obiettivo è verificare la compatibilità tra le lame sequestrate e il taglio presente all’estremità dello spago che legava parte del corpo della donna. Si tratta di un’analisi di precisione, che richiederà anche lo studio delle tracce genetiche eventualmente rinvenibili sui reperti. I nuovi accertamenti inizieranno formalmente l’8 settembre, data in cui i consulenti inizieranno le operazioni peritali.
Le parole degli avvocati e le possibili contraddizioni
Nel corso della trasmissione è intervenuta anche l’avvocata Federica Ubizia, legale della nipote di Liliana, che ha illustrato l’importanza dei quesiti sottoposti al collegio peritale. Ha parlato di “un quesito composito” e di approfondimenti centrati su reperti ritenuti strategici per chiarire le dinamiche dell’omicidio.
Attenzione anche alle dichiarazioni di Claudio Sterpin, l’amico intimo di Lilli, il cui interrogatorio nell’ambito dell’incidente probatorio precedente avrebbe sollevato alcune perplessità. Il legale Paolo Bevilacqua, presente in aula, ha affermato ai microfoni che “dopo aver negato ogni aggiunta, cinque ore dopo ha iniziato a dire cose che non aveva mai detto prima”. Una possibile incongruenza che sarà oggetto di valutazione da parte degli inquirenti.
Scienza contro parole: la ricerca della verità continua
Come sottolineato da Morning News, da una parte restano le versioni contrapposte degli uomini della vita di Liliana, dall’altra il lavoro silenzioso ma inesorabile degli scienziati incaricati dal giudice. I familiari e l’opinione pubblica attendono con speranza risposte chiare. L’inizio delle nuove analisi viene considerato dagli esperti come una potenziale svolta in grado di chiarire se e come Liliana sia stata uccisa, e da chi.