Trieste, Fsp Polizia: «Serve una stretta immediata sulle leggi, la sicurezza è al collasso»
«Inasprire le leggi, ormai non si può più perdere tempo». Con queste parole forti il segretario generale provinciale della Fsp Polizia di Stato, Alessio Edoardo, lancia un nuovo allarme sicurezza per Trieste, città che negli ultimi tempi sta vivendo episodi di violenza e criminalità fino a pochi anni fa del tutto estranei al suo tessuto sociale.
Una città che, secondo il sindacato di Polizia, sta pagando il prezzo di politiche giudicate «troppo garantiste» da parte dei governi degli ultimi anni, i quali – viene sottolineato – avrebbero finito per trascurare la tutela dei cittadini onesti.
«Negli ultimi giorni – sottolinea la Fsp – Trieste ha registrato ben tre risse, di cui una con oltre 50 persone coinvolte, aggressioni e rapine. L’episodio di oggi al centro commerciale Il Giulia, che sembra essere stato pianificato nei dettagli, dimostra come la questione sicurezza sia diventata ormai prioritaria, al di là di qualsiasi logica politica».
Le forze dell’ordine, già fortemente impegnate nel contrasto ai flussi della rotta balcanica, si trovano ora a dover fronteggiare anche una crescente emergenza interna. «Nonostante il grande impegno dei reparti, spesso rafforzati da personale proveniente da altre regioni, e i brillanti risultati ottenuti – aggiunge il segretario provinciale – la situazione cittadina sta superando i limiti di gestione con gli strumenti attuali».
Il sindacato sottolinea come non sia più sufficiente il solo aumento dell’organico, ma sia necessaria una riforma profonda del quadro normativo. «Serve una revisione legislativa immediata – afferma Edoardo – con protocolli operativi chiari e condivisi con la magistratura, che consentano agli operatori di Polizia di intervenire con efficacia, in sicurezza, ma anche con garanzie per chi si trova dall’altra parte della barricata».
Secondo la Fsp Polizia, senza un deciso cambio di passo sul piano normativo, la percezione stessa della legalità rischia di svanire definitivamente dalla mente dei cittadini. «Non possiamo più attendere – conclude Edoardo – la revisione delle leggi è improcrastinabile. Solo così sarà possibile restituire alla collettività quella serenità che Trieste, come ogni altra città italiana, merita».