Porto di Trieste, Maurizio Lupi: “Serve subito guida stabile, non può restare ostaggio dell’immobilismo”

Porto di Trieste, Maurizio Lupi: “Serve subito guida stabile, non può restare ostaggio dell’immobilismo”

«La situazione del Porto di Trieste va sbloccata subito. Non possiamo permetterci incertezze o vuoti istituzionali: in un contesto internazionale instabile, il porto ha bisogno di una guida salda e di una visione di lungo periodo. L’Adriatico Orientale è uno snodo cruciale per l’Italia e per l’Europa intera». Così il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi, intervenendo dopo le ultime vicende che hanno interessato l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.

Lupi riconosce la nomina del direttore generale per i porti, la logistica e l’intermodalità Donato Liguori a commissario straordinario – decisione firmata dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini con incarico fino al 30 settembre – come un passaggio utile a garantire continuità, ma non sufficiente. «È necessario – ha ribadito – superare rapidamente questa fase di interregno. Trieste merita una guida definitiva, competente e all’altezza del suo ruolo strategico nel sistema portuale nazionale ed europeo».

Sulla stessa linea anche i consiglieri comunali triestini di Civica Idea Giuliana, Mirko Martini e Roberto Cason, che hanno lanciato un appello diretto al Governo: «Le imprese chiedono certezze, gli operatori portuali hanno bisogno di interlocutori stabili e il territorio vuole sapere dove si sta andando. Il commissariamento non può durare all’infinito: serve programmazione e stabilità. Chi predica immobilismo o alimenta i veti danneggia Trieste».

Per il gruppo Idea Giuliana la parola d’ordine è responsabilità: «Decrescita e paura bloccano tutto. È il momento di avere il coraggio delle scelte: sì agli investimenti, sì allo sviluppo, sì a una governance chiara e competente».

Lupi ha infine assicurato che Noi Moderati continuerà a lavorare in raccordo con Governo e istituzioni locali: «Il porto di Trieste è strategico per il Paese. La nostra responsabilità è garantire stabilità e visione, per far crescere lo scalo giuliano come motore economico e logistico nazionale».