Triplicate le richieste d’aiuto al Punto Antimobbing di Trieste, rinnovata convenzione (VIDEO)

Triplicate le richieste d’aiuto al Punto Antimobbing di Trieste, rinnovata convenzione (VIDEO)

A Trieste cresce la consapevolezza e, insieme, l’emergenza legata alle vessazioni sul lavoro. Le richieste di aiuto rivolte al Punto di Ascolto Antimobbing sono quasi triplicate in un solo anno, secondo quanto emerso nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’attività annuale 2024, tenutasi nella mattinata di lunedì 31 marzo 2025 presso la Sala della Giunta Comunale di Largo Granatieri 2.

Il servizio – finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia in attuazione della legge regionale n. 7/2005, è gestito dall’ANOLF regionale FVG APS ed è realizzato in collaborazione con il Comune di Trieste, che mette a disposizione spazi idonei e gratuiti per l’attività dello sportello.

Una rete di supporto per chi vive disagio sul lavoro

Ad aprire i lavori è stata Serena Tonel, vicesindaca e assessora alle Politiche economiche del Comune di Trieste. A seguire, sono intervenuti Ahmed Faghi Elmi, presidente dell’ANOLF regionale, Nadia Sollazzo, psicologa del Punto di Ascolto e Elisa Lodi, assessora alle Politiche del patrimonio immobiliare e dello sport.

Proprio l’assessora Elisa Lodi, ai microfoni di Trieste Cafe, ha ribadito la soddisfazione dell’Amministrazione:
«Il rinnovo allo sportello Punto d’Ascolto ci rende orgogliosi come Comune di Trieste. Abbiamo fornito locali adeguati a un’attività importante, che sta dando i suoi frutti. Oggi con questa conferenza stampa presentiamo la progettazione per il futuro e il rinnovo della convenzione con l’associazione».

Dati 2024: il fenomeno cresce, aumentano anche i casi maschili

Nadia Sollazzo, psicologa e responsabile della comunicazione, ha illustrato i numeri dell’attività:
«Il Punto di Ascolto Antimobbing di Trieste nasce grazie alla legge regionale 7/2005 e grazie alla collaborazione con il Comune che ci fornisce gratuitamente gli spazi. Il servizio è rivolto a tutti i cittadini e ai lavoratori dell’area vasta di Trieste. I dati del 2024 sono chiari: le richieste sono quasi triplicate rispetto all’anno precedente».

A emergere è anche la forte componente femminile (58%), ma con un importante 42% di uomini, a testimonianza del carattere trasversale del fenomeno. La fascia d’età più colpita è quella dai 51 anni in su, ovvero lavoratori spesso titolari dei contratti più costosi per l’azienda, e dunque più esposti a pressioni e discriminazioni.

Fra le problematiche più frequenti: richieste di congedi per cure, motivi familiari, difficoltà di natura psicofisica. Il 64% dei casi proviene dal settore privato, ma anche il settore pubblico si conferma coinvolto nel 36% dei casi, specie in settori come istruzione, sanità, università e pubblica amministrazione.

Un presidio per prevenzione, ascolto e risposte concrete

L’obiettivo del Punto di Ascolto, come spiegato dal presidente dell’ANOLF Faghi Elmi Ahmed, è fornire supporto gratuito, riservato e professionale a chiunque viva una situazione di disagio sul lavoro. L’équipe è composta da un’operatrice esperta in accoglienza, un avvocato giuslavorista, una psicoterapeuta e un medico legale del lavoro.

Attraverso il Punto di Ascolto si affrontano non solo i casi conclamati di mobbing, ma anche tutte quelle forme di disagio lavorativo che compromettono il benessere del lavoratore: problemi organizzativi, discriminazioni, umiliazioni, esclusioni relazionali e molestie.

Il servizio è aperto in via Capitel 15/d ed è attivo:

  • il mercoledì dalle 13.00 alle 19.30

  • il giovedì dalle 14.00 alle 19.30

È possibile accedervi gratuitamente anche in forma anonima, tramite il numero 351 7095931 o scrivendo a antimobbing.trieste@gmail.com.

Maggiori informazioni sono disponibili anche sul sito ufficiale www.antimobbingts.it, dove si trovano anche i dati raccolti e aggiornati.

Costruire una cultura del lavoro sana e inclusiva

«Questi dati mostrano quanto il servizio sia fondamentale – ha sottolineato la dottoressa Sollazzo – e quanto sia importante investire su spazi sicuri e professionali per affrontare le fragilità lavorative. La Regione FVG, attraverso la legge 7/2005, garantisce da anni questo presidio diffuso e gratuito, ora attivo in tutto il territorio regionale».

Attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione, il Punto di Ascolto promuove una cultura del lavoro basata su rispetto, dignità e benessere organizzativo, in una prospettiva di prevenzione collettiva.

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